11/11/2009. IL RUOLO DEL COMUNICATORE OGGI. I RISULTATI DI UN CONVEGNO TENUTOSI AD ANDRIA.
Non è scontato fare un "buon" pezzo, così come non è scontato essere un "buon" lettore, ma insieme, si può contribuire a costruire una società fondata sul valore del bene comune. Questo quanto è emerso dalla tavola rotonda "La notizia e la città" che si è svolta il 26 ottorbre al Liceo Nuzzi di Andria, sul ruolo del comunicatore oggi nel rapporto con gli attori sociali in vista della crescita della città nella prospettiva della fraternità universale. All'evento, organizzato dal Movimento Umanità Nuova, da Città Nuova, rivista del Movimento dei Focolari e dall'Associazione Igino Giordani presente in Andria dal 1986 Sono intervenuti, Michele Zanzucchi, caporedattore di Città Nuova, Michele Partipilo capo redattore della Gazzetta del Mezzogiorno, il prof. e giornalista Michele Palumbo e la giornalista Patrizia Labate di una testata regionale calabrese, moderati dalla formatrice di comunicazione Emanuela Megli. Tra gli ospiti che hanno riempito l'aula Magna del liceo andriese, erano presenti alcuni consiglieri e assessori regionali, il vice sindaco Sinisi e alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale che ha patrocinato l'evento insieme alla regione Puglia e alla provincia Bat. La realtà può essere descritta avvicinandosi in coscienza alla verità dei fatti, solo se il giornalista pone l'etica alla base del suo mestiere. Questo può significare entrare in contrasto con la propria redazione o con il proprio editore, ma all'interno del proprio spazio di libertà ciascuno ha una piccola parte di responsabilità. Dall'esperienza della giornalista Labate, è emerso che non può esistere legalità senza sostegno della richiesta di legalità da parte della società civile. Allo stesso modo non ci può essere un giornalismo "pulito" senza richiesta da parte dei lettori. Anche questi possono esercitare il proprio potere di influenza sulla stampa, dialogando con la redazione e acquistando o non acquistando il giornale. Il dibattito con la platea è stato vivo, molti i giovani e i giornalisti. L'aria era di ascolto e di rispetto reciproco delle posizioni emerse. Le prime conclusioni di questa tavola rotonda, che sarà abitudine riproporre con cadenza almeno annuale in accordo con lettori e giornalisti presenti, consistono nella responsabilità di ciascuno nel fare buon uso dei mezzi di comunicazione, non strumentalizzando le notizie per altro scopo che non sia quello di dire o di cercare di dire dei fatti che in coscienza si avvicinano alla verità. Verità che anche se cruda, può essere detta con aggettivi e titoli rispettosi dello spirito d'iniziativa di chi ogni giorno costruisce una società migliore. Anche se "fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce", noi crediamo all'importanza di far vedere il positivo che c'è e di essere un segno di speranza per quanti ancora ci credono e di trarre dal negativo degli eventi un segno di speranza per il cambiamento. Il giornale che sceglie una "politica" basata solo sulle vendite mediante gossip, trash e immagini scabrose o violente, a lungo termine perde l'acquirente che compra solo per lo scoop. Diversamente, il giornale che sceglie di offrire approfondimento, idee e valori accanto ai fatti, fidelizza poiché risponde all'esigenza dei lettori che hanno la necessità di conoscere il territorio in cui vivono per essere capaci di realizzare delle scelte consapevoli nella partecipazione politica, sociale ed economica.
Commissione Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie - http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/vis_diocesi.jsp?idDiocesi=205
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