12/11/2009. BISCEGLIE - L’ANTICA CHIESA-TORRE CADE A PEZZI.
Un altro cedimento si è verificato nell’antica chiesa-torre in contrada Sagina, importante luogo della tradizione religiosa legata alla storia dei Santi patroni Mauro, Sergio e Pantaleone che versa in un preoccupante stato di abbandono. Un’epigrafe collocata all’interno della chiesetta, che ricordava alcuni restauri effettuati nei primi anni del Novecento, si è improvvisamente staccata con i calcinacci riducendosi in decine di frammenti. Ad accorgersene sono stati alcuni confratelli della Confraternita dei Santi Martiri che hanno in cura il fondo agricolo circostante, che curano l’immobile di proprietà dell’ente Ipab “principessa Jolanda”. Per salvare questo bene culturale l’amministrazione comunale approvò lo scorso anno un progetto di restauro sperando di reperire circa 200 mila euro da dai Programmi regionali Por 2007-2013 che però non sono arrivati. Ora si sta tentando la “carta” del Gal, ovvero dei finanziamenti per la salvaguardia della ruralità che saranno gestiti dal Gruppo di Azione Locale. Il progetto, redatto dall'ufficio tecnico comunale e che comprende anche l'acquisto della chiesetta per una spesa di 10 mila euro, consisterà nel consolidamento ed impermeabilizzazione dell'immobile, l'esecuzione di saggi sugli intonaci per verificare l'eventuale presenza di affreschi, la rimozione della pavimentazione per la realizzazione di un sottostante vespaio di aerazione, il restauro dell'altare marmoreo. A Sagina la storia narra che nel 1167, come emerge dalla cronaca del vescovo Amando, tra i ruderi di villa Tecla in quella terra furono trovate le ossa dei santi Mauro, Sergio e Pantaleone, diventati protettori di Bisceglie. Su quei ruderi nel 1708 fu eretta una chiesa dedicata ai tre santi, come ricorda un'altra antica epigrafe posta sulla facciata esterna. La chiesetta è costituita da una stanza seminterrata di forma rettangolare con volta a botte, alla quale è annesso un piccolo vano. Sagina rientra nel patrimonio di beni culturali simbolo dell'identità storica della comunità biscegliese a lungo dimenticati e da salvare al più presto, non solo con i dovuti restauri ma valorizzandoli con l’inserimento in un percorso turistico che comprenda anche dolmen, grotte e casali.
LUCA DE CEGLIA Fonte: La Gazzetta del Nord Barese martedì 10 novembre 2009
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