Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto
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12/11/2009. BARLETTA – RECINZIONI SULL’ARENILE: NUOVO SEQUESTRO A “PANTANIELLO”.
L’erosione marina lungo la litoranea di Ponente non crea soltanto problemi alla viabilità e al paesaggio ma anche riporta a galla questioni di vecchia data. Per esempio alcune recinzioni presenti lungo l’arenile al centro di diverse dispute giuridico-amministrative sono nuovamente al centro dell’attenzione. Infatti, trattandosi di spiaggia, l’area presenta tutte le caratteristiche del demanio marittimo naturale. E con un’operazione il personale dell’Ufficio circondariale marittimo (comandante Giuseppe Stola) su disposizione del Giudice per le indagini preliminari Francesco Zecchillo e richiesta del del pubblico ministero Giuseppe Maralfa hanno sequestrato un’area di circa ottanta metri quadrati in località «Pantaniello». Si tratta di un’area recintata con rete metallica e blocchetti di tufo e perfino dotata di un cancello d’ingresso. La spiaggia e il manufatto in questione in questione sono stati di recente interessati dalle mareggiate invernali creando una situazione a dir poco paradossale con l’arenile di fatto bloccato da quel che resta delle recinzione e, soprattutto, problemi per l’incolumità pubblica oltre che un’immagine poco consona per il litorale. Gli accertamenti della Guardia costiera sono adesso finalizzati a risalire alle responsabilità penali proseguiranno anche nei prossimi giorni, per ridare alla comunità barlettana la completa fruibilità anche di questo tratto di litorale. La litoranea di Ponente è da sempre considerata la migliore opportunità per il futuro del turismo a Barletta. Purtroppo una gestione del territorio (primo fra tutti quello del bacino idrografico del fiume Ofanto) non sempre all’altezza del compito sta comportando problemi di varia natura che potrebbero annullare ogni possibilità di sviluppo turistico. Non è infatti soltanto l’erosione che il fiume Ofanto regala ai comuni rivieraschi (Barletta e Margherita di Savoia) ma anche l’inquinamento. Dal bacino infatti non arriva sempre meno sabbia ma arriva, invece, tanto inquinamento. Fino a qualche anno fa si trattava solo di inquinamento delle acque derivante da depuratori non sempre all’altezza del compito ma nelle ultime settimane dalla Basilicata rimbalzano notizie di inquinamento anche di natura industriale. Forse è giunto il momento di fare un deciso salto di qualità nella gestione dell’intero bacino dell’Ofanto.
Fonte: La Gazzetta Nord Barese mercoledì 11 novembre 2009