ROMA- Un appello al governo perché "prenda a cuore" la protezione dei contenuti diffusi via internet. Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, si rivolge all'esecutivo per dare una svolta al problema della protezione dei contenuti prodotti dalle società commerciali e diffusi gratuitamente via web. Un monito che di fatto rilancia la polemica che nei giorni scorsi ha visto protagonista il presidente di News Corp, Rupert Murdoch e il suo attacco a Google.
Appello al governo. A margine della presentazione dell'ottavo rapporto Censis sulla comunicazione, Confalonieri ha detto che "internet si avvale di una parola magica che è free. Se i vari Youtube o Google non riconoscono il valore delle proprietà intellettuali, non si può investire. Noi investiamo la metà di quello che ricaviamo in prodotti e contenuti. Se altri approfittano di questi contenuti che vengono mandati in rete da privati, soprattutto giovani, non ci sarà futuro per chi di fa questo mestiere". "Serve dunque - ha concluso - molta attenzione da parte dei regolatori, del governo. Devono prendere a cuore questo problema".
Murdoch contro Google. Le preoccupazioni di Confalonieri sono le stesse del Tycoon australiano Rupert Murdoch, che nei giorni scorsi ha lanciato la sua controffensiva a Google, accusando il motore di ricerca di "cleptomania" e minacciando di bloccare l'accesso alle notizie dei suoi quotidiani: Wall street journal, The Times e Sun. La risposta di Google è stata perentoria: "Se vuole, può andarsene". La società ha spiegato che grazie a "semplici standard tecnici" le notizie possono essere rimosse in qualsiasi momento" e chi le produce ha "il completo controllo su quanto dei propri contenuti appare in caso di ricerca".
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