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26/11/2009.  CANOSA – ANTICHI GRAFFITI A SANTA CATERINA .


Sulle impronte dei pellegrinaggi medievali che dalla «Via Francigena» attraversavano anche la Daunia e la Puglia, sono stati riscoperti i graffiti incisi sulle pietre dell’antica Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, dedicata al culto (la cui festività ricorre oggi, il 25 novembre) della giovane giurista alessandrina martire. Una antica festività del borgo antico, che nelle tradizioni popolari prende avvio con il falò.

Nell’«Archivio Storico Comunale», sfogliato da Peppino Di Nunno, sono riportati i manoscritti dell’800 che descrivono l’aspetto dell’ampliamento di una “novella Chiesa” che per fondazione apparteneva alla famiglia Caputo e che era destinataria del «pubblico che fa istanza per un bisogno così eminente alla Spirituale dei Cittadini», come scrive il sindaco nel 1857 al signor Sottintendente del Distretto di Barletta.

All’esterno della chiesa antica c’è un blocco di pietra che riporta il graffito del “labirinto”, presente sui sentieri dei pellegrinaggi medievali e dei percorsi dei Templari.

«E’ un’ancestrale e arcana simbologia cristiana, che raffigura lo schema geometrico del gioco romano del Filetto, a noi tramandato dalle scacchiere medievali nel gioco del Tris» spiega Peppino Di Nunno.

«Tre quadrati concentrici nell’inter pretazione cosmologica rappresentano il mondo terrestre, il mondo del firmamento, il mondo celeste di Dio. Il labirinto rappresenta anche il percorso interiore dell’Io nella dimensione corporale, intellettuale e spirituale in un viaggio virtuale verso Gerusalemme. E’ il linguaggio di una pietra sacra e di un graffito antico con un messaggio attuale e popolare, - conclude Di Nunno - mentre la figura della martire Caterina risuona ancora nel sigillo dell’Università di Padova, ove è Patrona dei Giuristi».

La Gazzetta del Nord Barese
Mercoledì 25 novembre 2009





 

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