Anche in quest'anno di particolare crisi per il settore, proseguono senza sosta nelle nostre campagne le operazioni di raccolta delle olive, tradizionale coltivazione di queste parti insieme alle vigne.
Oggi parliamo di quanto avviene a Canne della Battaglia, dove la particolare conformazione del terreno (con saliscendi tipico di questa parte pre-murgiana sia pure a pochi chilometri dal corso pianeggiante del fiume Ofanto) impone ai coltivatori un sistema molto pratico e comunque faticoso come nell'antichità di raccolta del prodotto.
Infatti, gli alberi, spesso secolari, si trovano dislocati su dislivelli, con positura in terrazzamenti di sicuro molto caratteristici per la varietà del paesaggio, ma altrettanto... scomodi per gli addetti ai lavori, che si armano di ampie reti per la raccolta dei frutti e di lunghe pertiche per lo scuotimento manuale dei rami, essendo infatti impossibile l'accesso a mezzi agricoli meccanici come accade in zone pianeggianti.
All'opera per il nostro fotografo, i componenti della famiglia Doronzo (il papà e i due figli maschi) nel loro fondo che si affaccia alle spalle della nuoiva area di scavo delle Terme romane di San Mercurio, sul tratturo dalla stazioncina verso la fontana medievale di San Ruggiero, da dove si lavora ed ogni tanto ci si può distendere per una piccola sosta davanti ad un panorama unico, e si guarda dall'altra parte in direzione della Cittadella archeologica, a due passi dalla Grande Storia di Canne della Battaglia nel suo alternarsi di epoche dalla preistoria fino ad oggi passando per le memorie della grande vittoria di Annibale.
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