PLUCK - Musical Arson con Sian Kadifachi, Jon Regan, Adrian Garratte la regia di John Feanly e Toby Sedgewick. “ Lo spettacolo –precisa il direttore artistico Sergio Maifredi – è in esclusiva al Sud”. La sgangherata ensemble inglese approderà a Barletta già da martedi 15 per una serie si showcase di teatro globale in diversi luoghi della città fra cui librerie e scuole per poi approdare al teatro dal 18 al 20. Con i loro strumenti, viola, violino e violoncello, eseguono i brani con la tecnica e la perfezione rigorosa imparata in anni di studi. Il virtuosismo si sposa con la mimica teatrale. Scomporre e ricomporre i canoni della musica classica e del teatro, un macramè di generi che si rincorrono, si mischiano come colori che trova la sua armonia nella fusione dei generi.
Così l’ironia, i ghigni ed i virtuosismi diventano linguaggio visivo e sonoro di questo spettacolo, uno show che si muove molto attraverso l’anima nel corpo, ed è proprio la fisicità a tendere la mano al pubblico a creare quella continuità fisica emozionale che l’arte dovrebbe accendere fra attori e spettatori. Si definiscono “ pazzi” perché hanno deciso che la carriera puramente concertistica a cui erano avviati non avrebbe soddisfatto le loro aspirazioni, che eseguire brani musicali in maniera e luoghi tradizionali non lasciava abbastanza spazio alla loro fantasia. Hanno capito che non vogliono suonare, ma rendere la musica viva, renderla reale. E non solo per i cultori del genere, ma per chiunque abbia un paio di orecchie per ascoltare.
Nei loro due anni attività, dopo l'esordio al Fringe Festival di Edimburgo, hanno suonato un po' ovunque: per strada, nella Torre di Londra, alla National Portrait Gallery, nelle scuole nei loro curriculum persino un'intervista con il Presidente della Slovenia su un ring di box. Durante lo spettacolo passano con disinvoltura da Bach ai Beatles, suonano la Bamba, senza lanciarsi in complicate spiegazioni o peggio, giustificazioni riguardo a un'operazione poco convenzionale. Stracciano in un'ora o poco più la tradizionale idea di concerto, sfilacciandola in teatro, cabaret, commedia, allargando quanto più possibile i confini in cui generalmente si è soliti rinchiudere la musica.
Com'è stato detto: Professionalmente, trovano difficile suonare seriamente. No, seriamente, trovano difficile suonare professionalmente. Sono artisti con il raro dono di voler comunicare (e di
riuscirci) il piacere e la follia della musica, di rendere partecipe il pubblico quanto più possibile del divertimento che è per loro il mondo delle note. >>>

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