«Sulla tutela del paesaggio e delle zone della città di particolare pregio ambientale c'è da stare in guardia». Lo sostiene il Wwf di Bisceglie che nell'ambito del redigendo Piano Paesaggistico della Regione Puglia ha segnalato come "zone da difendere" l'area di protezione Torre Calderina e la lama di Santa Croce. Nel 1985 la legge Galasso, che avviò una prima pianificazione paesaggistica ambientale individuando precisi ambiti territoriali da sottoporre a tutela e da sottrarre alla cementificazione dilagante, pose il veto nel territorio di Bisceglie su tre aree: Pantano-Ripalta, lama di Santa Croce e lama Paterna.
«Dopo oltre venti anni il bilancio di quella stagione di pianificazione, affidata alla responsabilità delle Regioni, è stata complessivamente deludente, come dimostrano i tre condoni edilizi approvati dai diversi Governi degli ultimi ventitre anni, dal primo del 1985 all'ultimo del 2003 - sostiene il Wwf - perciò in questa nuova fase abbiamo chiesto di inserire nel Piano Paesaggistico pugliese alcune aree ricadenti nel territorio di Bisceglie e Molfetta».
Torre Calderina è un'oasi di 540 ettari tra la fascia costiera e la strada statale 16 bis, già perimetrata su cartografia elettronica e cartacea dall'ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Bari in occasione della redazione del Piano Faunistico Venatorio provinciale. Questa zona fu dichiarata "di notevole interesse pubblico" con un decreto ministeriale cosiddetto "Galassino" del 1985 che ne sanciva l'importanza sotto i profili naturalistici, botanico e faunistico. Successivamente nel 2000 la stessa zona è stata inserita nel Putt (Piano Urbanistico Tematico Territoriale) della Regione Puglia quale ambito territoriale distinto area protetta.
«Le norme di tutela insistenti su tale area sono state riprese anche da sentenze del TAR Puglia circa alcuni tentativi di insediamento alberghiero e l'importanza botanica è ampiamente documentabile - sostiene il dott. Mauro Sasso, presidente del locale WWF - i nostri esperti naturalisti hanno individuato recentemente dieci differenti specie di orchidee spontanee selvatiche inoltre Torre Calderina è una importantissima stazione di sosta della avifauna migratoria lungo la rotta adriatica e ben 24 specie di volatili di quelle osservate nell'area sono contemplate nell'allegato della direttiva 79/409/CEE».
Dunque è l'ultima opportunità per dotare il nord barese di un'area protetta che si affaccia sul mare e che potrebbe costituire lo sbocco sul mare del Parco dell'Alta Murgia. Per la costituzione dell'area protetta in questa zona ai sensi della legge regionale n. 19 del 1997 sono state raccolte circa 2.500 firme. Invece Lama Santa Croce (800 ha), nota per l'insediamento archeologico delle grotte, ha una eccezionale valenza proto botanica, essendo state rinvenute specie botaniche presenti nella preistoria. Il sito, infatti, è stato per secoli poco fruibile e questo ha assicurato la conservazione delle specie autoctone. Non sono tuttavia mancati interventi edili abusivi e la costruzione di un mastodontico ponte viario.
LUCA DE CEGLIA
La Gazzetta del Nord Barese martedì 8 dicembre 2009