Un torrino in cemento spunta dalla base ottagonale, proprio come il famoso maniero federiciano. Siamo nelle campagne dell’agro andriese, accanto alla strada statale «170 dir», nei pressi del casello autostradale di Andria. È il terminale dell’acquedotto del Locone, che porta l’acqua potabile dalla diga alla zona barlettana. Al taglio del nastro dell’impianto, ieri mattina, l’assesso - re regionale alle opere pubbliche, Fabiano Amati, l’amministratore unico dell’Acquedotto pugliese, Ivo Montefort e, con gli ingegneri e i responsabili delle aziende (la Putignano e la Faver) che hanno realizzato l’opera in tempi da record. E poi l’assessore provinciale al bilancio e patrimonio, Dario Damiani e l’assessore alla pianificazione del Comune di Barletta, Alfonso Ventura.
L’OPERA - Realizzata in poco meno di due anni, l’opera rappresenta un fiore all’occhiello per l’Acquedotto pugliese come ha sottolineato più volte l’ing. Monteforte. Il nuovo acquedotto collega il potabilizzatore del Locone al sistema di alimentazione urbana di Barletta. L'importo complessivo dell'investimento, cofinanziato dalla Regione Puglia, è stato di circa 42 milioni di euro. L'opera si sviluppa lungo un percorso di 38 chilometri, è interamente realizzata in acciaio e, grazie ad un diametro massimo di 1 metro e 60 centimetri metri («È quasi un fiume» hanno sottolineato i responsabili dell’Acquedotto pugliese), vanta una capacità di erogazione che raggiunge picchi di 1.500 litri al secondo. Con i suoi 40 km di condotte, l’opera migliorerà la distribuzione nell’area a nord di Bari e consentirà anche un notevole risparmio di energia, calcolabile in circa 900 mila euro. «L'opera rientra nel piano di potenziamento del sistema distributivo regionale e di rilancio complessivo dell'azienda - ha sottolineato l'amministratore unico Aqp, Monteforte e il direttore generale Mas - similiano Bianco - un intervento che ha permesso investimenti per 600 milioni di euro nel periodo 2007-2009, con l’ottenimento di importanti risultati».
MAGGIORE EFFICIENZA - «La situazione di approvvigionamento particolare dell'Acquedotto pugliese, che si rifornisce di acqua nelle regioni limitrofe, fa si che la maggior voce di costo per l'azienda è la spesa energetica, pesando per lo 0,02% sul consumo nazionale di energia. Quest'opera - spiega ancora Monteforte - rendendo superfluo il sistema di pompaggio ad Andria, permette un ingente risparmio per il convoglio dell'acqua con diretti benefici anche per l'efficienza della gestione». «A completamento dei lavori è stata installata una centralina idroelettrica a turbina che produce energia pulita sfruttando il salto dell'acqua con una capacità di circa 50 Kw. - spiega l’ing. Massimo Pellegrino - sul tetto del torrino terminale dell’acquedotto, ad una altezza di oltre 30 metri, sono stati inoltre installati pannelli fotovoltaici che permettono l'illuminazione della struttura e alimentano l’intera struttura». «L'inaugurazione di questa importante opera realizzata in poco più di un anno e mezzo, nel pieno rispetto dei tempi contrattuali, è per me motivo di orgoglio ed è la dimostrazione degli sforzi fatti in questi anni per migliorare il servizio idrico in Puglia», ha concluso l’ing. Monteforte. L’impegno dell’Aqp in favore di Barletta e dell’in - tero territorio della sesta Provincia è stato sottolineato dall’assessore provinciale, Dario Damiani, mentre soddisfazione è stata espressa, a nome della città di Barletta, dal delegato del sindaco della città della Disfida, l’assessore comunale alla pianificazione Alfonso Ventura.
PAOLO PINNELLI
paolo.pinnelli@gazzettamezzogiorno.it
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=293293&IDCategoria=1#a_post_comments