16/12/2009. PERSONAGGI STORICI - BOEMONDO, UN PUGLIESE DA CANOSA ALLA PRIMA CROCIATA. IL LIBRO..
«Le esperienze passate avevano insegnato ai Bizantini che i Normanni erano nemici formidabili, ambiziosi e scaltri e Boemondo aveva dimostrato, nelle sue campagne precedenti, di essere per loro un valido comandante. Come stratega forse non sempre era prudente, ma come diplomatico era spregiudicato e persuasivo e come politico lungimirante. La sua figura destava ovunque grande impressione». E’ lo storico Steve Runciman che tratteggia molto sinteticamente alcune caratteristiche della personalità di Boemondo d’Altavilla. Al figlio di Roberto il Guiscardo è dedicata l’ultima fatica storico-letteraria di Renato Russo «Boemondo d’Altavilla un pugliese alla prima crociata», editrice Rotas. Russo, come spiega nella prefazione, spinto dall’invito espresso dallo storico Franco Cardini di rendere più appetibile la storia alle giovani generazioni attraverso testi comprensibili e accattivanti, prosegue la sua opera di divulgazione con questo testo. Si tratta di una rievocazione che raccorda, “in modo organico ed esaustivo, lo spericolato itinerario del Normanno, dalle contese pugliesi, legate alla conquista della signoria di Bari e del ducato di Puglia, con risvolti avventurosi dai contorni vagamente brancaleonici, alle più esaltanti imprese orientali, proiettate su immaginifici scenari”. Un ricco corredo bibliografico, le immagini, le tavole genealogiche, il glossario, le note e i riferimenti, testimoniano della importante ricostruzione storica operata dall’autore. La vita di Boemondo principe di Antiochia scorre come in un film diviso in tre tempi : «Il primo – spiega Russo nel libro - nelle terre calabro-pugliesi, sullo sfondo delle grandi imprese del Guiscardo, dove il nostro eroe diventò principe di Taranto e signore di Bari; il secondo, dominato dallo scenario esotico eppure drammatico della prima Crociata sulla quale Boemondo si impose come l’attore più rappresentativo e spettacolare, che gli altri sovrastò fin dalle prime battute del copione, non solo in altezza, ma di gran lunga il più abile dei comprimari sulla scena per carattere e personalità …. Il terzo tempo, quello affidato ai posteri, quando ormai l’orolo gio senza lancette della storia, segna il cammino della nostra memoria, attraverso i fatti e i suoi attori, ma anche attraverso i monumenti celebrativi come il mausoleo che a Canosa lo ricorda». Una figura poliedrica estremamente affascinante: «era snello con spalle larghe, vasto torace, braccia nerborute. Bianchissimo d’incarnato, con capelli biondi scorciati sulle orecchie, sprigionava dai suoi occhi glauchi, temerarietà e maestà. Promanava da questo guerriero un fascino misterioso e sinistro. Corpo e anima erano tali in lui, che determinazione e passione si fondevano», è la descrizione che traccia di Boemondo la principessa Anna, figlia dell’irriducibile nemico Alessio I Comneno, che si racconta fosse perdutamente innamorata del principe normanno. Una figura leggendaria come commenta Russo «che le pagine del nostro reportage, pur alimentate dal contributo di antiche cronache, vogliono tuttavia ridestare dal buio spettrale di un’esistenza».
Marina Ruggiero La Gazzetta del Nord Barese - Cultura e Spettacoli
|