«Stop alle speculazioni edilizie!». Alessandro Zagaria del Network per i Diritti Globali interviene nuovamente sulla questione riemersa di recente alla luce dell’approvazione di alcune delibere in consiglio comunale, prima della pausa estiva.
A riguardo, ricordiamo che l’assemblea comunale in una seduta dei primi di agosto approvò una lottizzazione a Montaltino, borgo di Barletta, in luogo di un provvedimento di variante alla zona 167, previsto all’odg nella stessa circostanza. Di conseguenza ci sono state polemiche, tanto da indurre il sindaco Ncola Maffei a richiedere una seduta consiliare straordinaria (poi convocata e svoltasi l’11 agosto scorso) per approvare - appunto - l’atto della suddetta variante.
«Ormai è una prassi consolidata quella di approvare nelle ultime sedute consiliari prima delle vacanze estive i peggiori provvedimenti - esordisce Zagaria - ci riferiamo in questo caso alla lottizzazione approvata dal consiglio comunale riguardo il Borgo rurale di Montaltino dove è prevista la costruzione di 180 villette a schiera. Potremmo
tranquillamente unirci al coro d’indignazione che ha scatenato questo provvedimento, oppure potremmo ricordare, come ormai da molti anni facciamo, che c'è un attacco sistematico al nostro territorio fatto attraverso speculazioni edilizie e massiccie colate di cemento, cosa per altro vera».
«Quello che ci interessa invece - spiega l’esponente del Network - è fare un’analisi diversa per cercare un altro tipo d'intervento. La questione centrale di questa analisi riguarda la proprietà sia pubblica che privata. Ormai entrambe si intrecciano trasformandosi in un unico blocco di potere che ha come comune denominatore il profitto. Purtroppo nella nostra città spesso la proprietà pubblica non riesce ad essere sottratta allo sfruttamento ad uso e consumo del capitale».
Secondo Zagaria: «Esempi lampanti di questo intreccio nefasto riguardano appunto Montaltino oppure il tentativo, per il momento andato a vuoto, di cessione da parte dell'amministrazione Maffei del terreno adiacente al Paraticchio di proprietà pubblica. In questo ultimo caso è sorprendente come dopo appena 6 anni dalla battaglia che ci vide impegnati per fermare la costruzione di un edificio, oggi Maffei riproponga lo stesso scempio».
«Oggi - prosegue - per cercare di salvare il nostro territorio dai continui attacchi non serve brandire il vessillo della legalità che nei fatti viene ammainato
ogni qual volta c'è da votare in consiglio comunale una nuova speculazione, ma serve un cambio di prospettiva. Da tempo proponiamo come agente di una possibile trasformazione di un modello di sviluppo in crisi profonda il concetto di bene comune».
«Sempre più i beni comuni come l’acqua, la terra - ricorda Zagaria - ci riportano ad una dimensione reale di tutela e valorizzazione del territorio. Tutto questo non pone come problema centrale il conflitto tra proprietà pubblica e privata perchè entrambe hanno come obiettivo quello di generalizzare ed estendere all’intera comunità il concetto di propietà universale».
«Al contrario - conclude l’esponente del Network per i diritti globali - l’accesso libero, la condivisione e la cooperazione che caratterizzano l’uso del comune sono esterne e antagoniste alle relazioni di propietà. Si potrebbe partire, coinvolgendo varie componenti della società, proponendo una moratoria su qualsiasi nuovo progetto di edificazione compreso Montaltino, cercando di mettere al centro della discussione i beni comuni».

MICHELE PIAZZOLLA
La Gazzetta del Nord Barese