25/01/2010. BARLETTA - IL VESCOVO AI GIORNALISTI: COMUNICARE LA VERITA' CON SINCERITA' SULL'ESEMPIO DEL PATRONO SAN FRANCESCO DI SALES.
«Il comunicatore deve essere nella rettitudine». «Parole che formano ed informano». «Affidarsi totalmente allo stile di san Francesco da Sales».
Questi alcuni dei consigli che l’arcivescovo di Trani, Barletta, Bisceglie e Nazareth, mons. Giovan Battista Pichierri, ha offerto ai giornalisti e agli operatori della comunicazione sociale durante la celebrazione in onore del loro patrono.
La messa, celebrata nella parrocchia di san Giovanni Apostolo a Barletta ed allietata dalla piacevole corale della chiesa, è stata concelebrata da mons. Filippo Salvo, vicario episcopale a Barletta, e dai due direttori degli Uffici di comunicazione sociali delle diocesi di Andria e Trani, don Gianni Massaro ed il diacono Riccardo Losappio.
Prima della celebrazione Enzo Quarto, giornalista e direttore dell’Ufficio regionale comunicazioni sociali e presidente dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) della Puglia, ha relazionato in merito al convegno nazionale «Testimoni digitali» e ha illustrato il programma della udienza che sarà concessa ai giornalisti da Benedetto XVI nel mese di aprile.
L’arcivescovo, nella sua accorata omelia, ispirandosi e commentando le letture domenicali, ha imbastito un ragionamento molto fine partendo da una verità indiscutibile che deve essere la bussola per ogni co municatore: «possedere l’umiltà» e «mai mettersi al di sopra della notizia e dell’evento».
In altre parole: interrogatevi sempre e imitate «Gesù in tutte le volte che comunicava la parola di Dio».
Concetto che, traslato in chiave laica, è possibile interiorizzare leggendo i libri «Ho dato voce ai poveri» e «Il cinico non è adatto a questo mestiere» del grande reporter polacco Ryszard Kapuscinski.
Mons. Pichierri, inoltre, ha esaltato la figura di san Francesco da Sales evidenziando come la sua opera pastorale, durante la guida della diocesi di Ginevra, ebbe il merito di riuscire a comunicare «al cuore e alla mente di protestanti, anglicani e calvinisti attraverso l’invio di bigliettini». E non deve essere stato molto semplice se si considera che l’unità dei cristiani è un obiettivo da realizzare.
Poi, analizzando gli attuali mezzi di comunicazione e riferendosi alle recenti considerazioni del pontefice Benedetto XVI, ha considerato che «prima si comunicava nella famiglia e a tavola, ora con la velocità dell’in - formazione tutto e mutato e spesso capita che si creino dei disastri». Il rimedio? «Comunicando attraverso lo stile della umiltà e della rettitudine - quello che ci ha dato Diosarà possibile affermare la verità salvaguardando la dignità di tutti».
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