26/07/2009. PRIMO CONSIGLIO PROVINCIALE - QUANTE EMOZIONI PENSANDO A CHI NON C'E' PIU?, COME CARLO ETTORE BORGIA....
Quanti ricordi, quanti paragoni per il neonato consiglio provinciale che si insedia domani. Resta ferma l’idea della santa messa, durante la quale sicuramente aleggerà il passaggio del ricordo in suffragio di chi non è più fra noi è di primaria importanza. Aleggerà sotto le volte della chiesa andriese la memoria di chi si è speso in vita, dedicando tutta la sua esistenza alla causa della Provincia: saranno in tanti i viventi a partecipare, ma dei cosiddetti “padri fondatori” siamo sicuri che a ricordarsene dovranno essere soprattutto gli eletti. Perché dalle singole vite di Don Luigi Filannino, del senatore Domenico Mimì Borraccino, del dottor Carlo Ettore Borgia, tutti dediti all’idea stessa di un ente territoriale voluto dalla gente ed a servizio della gente, oggi dipende l’esistenza in vita della nuova Provincia e di chi è stato eletto a rappresentarla.
E proprio con un esempio figurato, romantico e sportivo alla Dorando Petri, lasciatoci da Carlo Ettore Borgia, presidente onorario del Comitato di lotta Barletta provincia e studioso di storia patria, negli ultimi momenti pubblici della propria vita (sindaco, consigliere ed assessore regionale, cariche tutte di ampio consenso popolare) chiudiamo questo saluto di buon augurio al primo Consiglio provinciale.
Diceva Borgia: “Immaginate un maratoneta che conduca tutto da solo la propria gara, sudato e quasi stremato in vista del traguardo finale, convinto di stare correndo per una giusta causa, la Provincia, ma del tutto ignaro che un gruppo di falsi amici, di concorrenti sleali, di atleti drogati col doping si sia appostato all’ultimo chilometro, proprio dietro l’ultima curva prima dello striscione, per buttare il maratoneta solitario fuori strada e aggiudicarsi loro la vittoria ed il premio. Quel maratoneta siamo tutti noi, cari cittadini della nuova Provincia, che abbiamo voluto, che abbiamo dovuto lottare contro tanti potenti e contro tanti traditori: ma io stesso non riesco ad immaginare quei nemici dietro l’ultima curva. Chi potrebbe volere infatti la nostra rovina proprio adesso che dopo oltre un secolo e mezzo alla vittoria ci stiamo arrivando tutti insieme?”
La stessa domanda io la giro a quanti vivranno la storica prima seduta del consiglio provinciale, seduti sui banchi come il primo giorno di scuola, con tutto il peso di questo grande e glorioso passato e pure con tutta la fiducia, l’energia del voler fare e la speranza di chi sa bene di essere al traguardo di una corsa iniziata tanto tempo fa da altri protagonisti, eroi, persone semplici piene di fede, persone che non ci sono più ma che hanno tracciato la strada prima di ogni altro. Basta solo seguirla tutti uniti.
Nino Vinella Comitato italiano pro Canne della Battaglia
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