In omaggio a Giuseppe De Nittis nell'anniversario della sua nascita (1846), giovedi 25 febbraio nel teatro Curci si svolgera una serata fra musica e parole.
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L'articolo di Cosimo Damiano Damato sulla Gazzetta del Nord Barese di mercoledì 24 febbraio 2010
Barletta celebra De Nittis. «De Nittis musica e parole»: Barletta, Teatro Curci, domani giovedì 25 febbraio in programma alle 21 15. Un evento promosso dal comune per celebrare l'anniversario della nascita di Giuseppe De Nittis (nato a Barletta nel 1846).
Si tratta di un reading-concerto con musiche di Bellini, Donizetti, Puccini, Verdi e canzoni dell’ottocento napoletano. L’ensemble è coordinato dal maestro Monopoli, la regia è Giampiero Borgia, ad ideare il tributo all’artista impressionista è stata Emanuela Angiuli.
E’ di questi giorni il ritrovamento, ad opera Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della repubblica di Venezia e del Nucleo tutela Patrimonio Culturale (Tpc), di due dipinti del pittore barlettano che erano stati trafugati nel 2005 mentre venivano riportati nel museo di Capodimonte dopo un prestito per una mostra alla Fondazione Mazzotta di Milano.
Si tratta de “Il passaggio degli Appennini” e “Casale nei dintorni di Napoli” che ora dovranno essere sottoposti a restauro.
Le opere non solo sono state rifoderate per celare i timbri e i numeri di inventario che li rendevano identificabili ma uno è stato riverniciato intensamente, mentre del secondo è stato «spatinato» il cielo, che in origine appariva terso e pulitissimo, particolare che lo rendeva famoso. Le opere erano assicurate per una cifra complessiva di un milione 700mila euro.
De Nittis è tra i pochi pittori italiani annoverato fra gli impressionisti internazionali: “meridionale al sud, francese a Parigi, londinese a Londra” come scrive nel saggio del 1914 dal titolo “Giuseppe De Nittis, l'uomo e l'artista”, il critico d'arte Vittorio Pica.
De Nittis dopo gli esordi all'Accademia di Belle Arti di Napoli a Parigi dove conobbe Ernest Meissonier e Jean-Léon Gérôme e sposò due anni più tardi Léontine Lucile Gruvelle, che divenne anche la sua coach inserendo l’artista nei salotti parigini ed influenzando il suo stile pittorico e anche di vita. Dipinge nel 1876 il celebre Bal au Moulin-de-la-Galette.
La sua pittura si fa sempre più liscia, minuziosa ed esatta, con una predilezio ne per i toni freddi, per il disegno e la linea che definisce le forme. Sono questi gli anni d'oro di Renoir, che nel 1900 viene insignito del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore.
Negli ultimi anni, i violenti attacchi di reumatismi lo costringono a trasferirsi nel Sud della Francia e la sua ultima residenza è a Cagnes–Sur–Mer (ora trasformata in un museo). La malattia peggiora e, costretto su una sedia a rotelle, ha bisogno di aiuto per dipingere gli ultimi quadri (si fa legare il pennello alla mano). In questo periodo si dedica anche alla scultura.
Nonostante la malattia riesce a vedere alcuni suoi quadri esposti alla National Gallery a Londra ed al Louvre di Parigi.Nel 1919 muore a Cagnes–Sur–Mer per una congestione polmonare, dopo aver terminato il quadro Le bagnanti. Toccò il culmine della sua fama all'Esposizione Universale di Parigi del 1874 dove espose undici delle sue tele. Morì nel 1884 a Saint-Germain-en-Laye.