NAPOLI - Due dipinti del pittore ottocentesco Giuseppe De Nittis, nato a Barletta e appartenente ai seguaci dell'Impressionismo, sono stati recuperati oggi dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della repubblica di Venezia e del Nucleo tutela Patrimonio Culturale (Tpc) che hanno lavorato in sinergia con i colleghi del Nucleo Tpc di Napoli. Erano stati trafugati nel 2005 mentre venivano riportati nel museo di Capodimonte dopo un prestito per una mostra alla Fondazione Mazzotta di Milano.
Per il furto e indagato un veneziano disoccupato senza precedenti penali che aveva nascosto i quadri nel garage della propria abitazione, e per il quale attualmente l ipotesi di reato e quella di ricettazione. I dipinti erano stati rubati assieme ad una terza opera dello stesso pittore, non ancora rinvenuta, dall interno del furgone che li trasportava.
Il recupero, che risale ad alcuni mesi fa, e stato reso noto oggi a Venezia dal Procuratore della Repubblica, Vittorio Borraccetti, dal vice comandante dei Carabinieri di Roma, Luigi Cortellezza, da Stefano Baldini, responsabile della sezione polizia giudiziaria dei carabinieri presso la Procura di Venezia, e dal capitano Salvatore Di Stefano, comandante del Nucleo Tpc.
La nostra ipotesi investigativa - ha detto Cortellezza - e che i ladri non sapessero cosa stavano rubando, e abbiano poi cercato un canale e dei consulenti per piazzare le opere: e stato, quindi, dato avvio ad una serie di controlli su personaggi che gravitano su queste attivita illecite. Ora - ha detto Di Stefano - stiamo focalizzando la nostra attenzione su altri soggetti per trovare il terzo dipinto mancante. Con i colleghi di Napoli - ha rilevato Baldini - abbiamo avuto indicazioni che le opere potevano essere a Venezia, e con pressing su collezionisti e ricettatori siamo riusciti ad individuare chi li deteneva.
I dipinti (Il passaggio degli Appennini e Casale nei dintorni di Napoli) del museo di Capodimonte, Maria Serena Mormone, dovranno ora essere sottoposti a restauro. Non solo sono stati rifoderati per celare i timbri e i numeri di inventario che li rendevano identificabili, ha osservato Mormone, ma uno e stato riverniciato intensamente, mentre del secondo e stato spatinato il cielo, che in origine appariva terso e pulitissimo, particolare che lo rendeva famoso. Le tre opere erano assicurate per una cifra complessiva di un milione 700mila euro.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno.it Napoli 11 febbraio 2010
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Nell'immagine, un ritratto di Giuseppe De Nittis
Una recensione critica sul dipinto
http://sauvage27.blogspot.com/2010/01/il-valico-degli-appennini-1867-giuseppe.html