Un attento osservatore dei comportamenti, e delle debolezze, delle donne e degli uomini. Un grande poeta che nei suoi versi, con simpatia e garbo, ha raccontato in anticipo quello che accade anche nei giorni nostri e che accadrà almeno per i prossimi dieci secoli. E tutto questo condito da quel valore aggiunto che è il vernacolo, in questo caso il romanesco.
E allora merita una partecipazione lâ??omaggio al poeta romanesco Trilussa tenutosi sabato 27 febbraio al Circolo Unione di Barletta in occasione del sessantesimo anniversario della morte del poeta.
I versi di Trilussa sono stati declamati a memoria dal professor Franco Terlizzi.
Avete letto bene, proprio a memoria, perchè Terlizzi, nativo di San Ferdinando - professore di italiano e latino in un liceo classico pedagogico - è vulcanico uomo di cultura che tra le sue caratteristiche annovera la non comune capacità di conoscere a memoria varie centinaia poesie. Se a tutto questo si aggiunge che sarà coaudiuvato dal cantante Amedeo Celentano e dal musicista, al pianoforte, Nando Garofalo ecco confezionata una piacevole serata culturale.
Trilussa, al secolo Carlo Alberto Salustri, interessante notare che il suo pseudonimo altro non è che lâ??anagamma del suo cognome, nacque a Roma 26 ottobre 1871 e morì, nella Città eterna, il 21 dicembre 1950. Dopo un'infanzia poverissima, rimase orfano di padre a tre anni, compì studi irregolari ed esordì giovanissimo (1887), con poesiole romanesche, sul Rugantino di Luigi Zanazzo. Più tardi scrisse anche per il Don Chisciotte, il Capitan Fracassa, Il Messaggero e Il Travaso delle idee. Fu un personaggio molto popolare ma non ebbe mai un rapporto facile e sereno con il denaro.
Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi nominò Trilussa senatore a vita il 1º dicembre 1950, venti giorni prima che morisse; già da tempo malato, e presago della fine imminente, ma con immutata ironia, il poeta commentò: «M'hanno nominato senatore a morte».
Della felicità ebbe un concetto legato anche alle api, ecco il suo capolavoro Felicità: «C'è un'ape che se posa / su un bottone di rosa: / lo succhia e se ne vaâ?¦/ Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa».
GIUSEPPE DIMICCOLI
La Gazzetta del Nord Barese sabato 27 febbraio 2010
Nella foto, il monumento dedicato da Roma a Trilussa a Trastevere
Per saperne di più
http://www.casatrilussa.it