03/03/2010. BARLETTA - PREDRAG MATVEJEVIC: NEL 1991 IO DA ESULE EX JUGOSLAVO VENNI QUI NELLA PRIMA CITTA' CHE MI OSPITAVA IN RICORDO DI ERACLIO, SIMBOLO DEL MEDITERRANEO COME MARE DI FRATELLANZA.
«Per un dissidente come me ricevere una targa da parte del presidente Napolitano è un grande piacere. Sono grato all’Italia. È il paese ch mi ha accolto quanto vivevo in asilo ed esilio. La prego lo scriva».
Predrag Matvejevic è contento. È a Barletta per una due giorni che lascerà il segno nel cuore e nella mente di tutti. Oggi e domani (in mattinata) andrà in scena «Breviario Mediterraneo»: dove popoli e culture incrociano le proprie anime.
Matvejevic e Antonutti, in anteprima nazionale, rifletteranno sulle immense potenzialità e profondità umane del Mediterraneo.
A suggello di tutto una targa di bronzo del presidente della Repubblica: «Al progetto teatrale Breviario Mediterraneo Predrag Matvejevic». Il progetto, diretto artisticamente da Gennaro Damato, sarà seguito da Rai News 24 e avrà come media partner La Gazzetta del Mezzogiorno.
La «nave» di questa terza edizione del festival solcherà i tempestosi mari del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente. A bordo, non come vacanzieri ma come marinai esperti, i giovani. Ovvero il nord, e le stelle lucenti, del progresso dell’umanità.
E il professor Matvejevic pro prio a loro si rivolge durante questa intervista.
Maestro, quanto è importante che i giovani interiorizzino l’anima del Mediterraneo?
È fondamentale e credo che la risposta dipenda dai paesi di appartenenza. In alcuni paesi forse non vi è un grande interesse per il Mediterraneo e non si ottiene gran che soprattutto paesi dell’Eu - ropa centrale e quelli nordici. Eppure ci sarebbe una urgenza immediata di lavorare su tanti problemi che esistono. E solo i giovani potranno concorrere a risolverli.
E in Italia cosa succede?
L’Italia è tutta lambita dai mari Mediterranei, e non dico dal mare Mediterraneo (sottolinea con grazia). Purtroppo sebbene abbia una perfetta marittimità da tempo non si attua una politica mediterranea. L’Italia vive senza una politica mediterranea. Ma attenzione pronuncio queste parole critiche con profonda gratitudine per l’Italia.
Il suo impegno quando era nel gruppo dei saggi dell’Ue?
Siamo riusciti a mettere allo stesso tavolo israeliani e arabi abbiamo mandato varie proposte ma non abbiamo avuto mai risposte. Mi dispiace dire che non vi è un impegno reale da parte dei vari Stati che giocano un ruolo nelle scacchiere internazionale.
E con la crisi che incombe?
Non deve essere il pretesto per tagliare e non fare quello che si deve fare. Con pochissimo denaro si potrebbe fare una attenta politica del Mediterraneo.
I giovani cosa possono fare?
Devono battersi per la salvaguardia dell’ambiente e credere nel Mediterraneo. Penso che i giovani italiani, riflettendo sul fatto che l’Italia ha avuto la più grande immigrazione, debbano credere fermamente nei valori del Mediterraneo.
Allora basta a tutti quei morti che ci sono sotto il Mediterraneo?
Assolutamente si. Nessuno si è mai chiesto cosa hanno nel fagotto gli uomini e le donne che attraversano il mare. Almeno i giovani ci pensino.
Giuseppe Dimiccoli La Gazzetta del Nord Barese martedì 2 marzo 2010
Nella foto scattata al Teatro Curci la serata dell'anteprima nazionale di "Breviario mediterraneo", Predrag Matvejevic e il nostro Direttore Nino Vinella, oggi ancora insieme in ricordo dell'esperienza culturale del 1991 (sotto il Patrocinio del Comune di Barletta) per il cinquecentesimo di Eraclio il Colosso di Barletta a simbolo del Territorio e di fratellanza mediterranea (Foto esclusiva La Gazzetta dell'Archeologia on line)
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