08/03/2010. BARLETTA - NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE, SABATO 13 MARZO UNA MANIFESTAZIONE PROVINCIALE DI PROTESTA.
Centrali a biomasse, un coordinamento provinciale per contrastare la proliferazione di questo tipo di impianti. La proposta è emersa nel corso del dibattito conclusivo alla conferenza «No alla centrale a biomasse» tenutosi in un affollato auditorium «Sant’Antonio», su iniziativa del coordinamento cittadino «No Biomasse».
Un coordinamento provinciale che, di fatto, era già operativo nell’auditorium in quanto erano presenti delegazioni di Andria, Trani, San Ferdinan do, Trinitapoli, tutte realtà alle prese con la richiesta di realizzazione di centrali a biomasse di varia potenza.
Ma elementi di novità e riflessione sono giunti anche nel corso della conferenza. L’ex direttore generale della Asl Bat, Maurizio Portaluri, intervenuto in qualità di rappresentante di Medicina democratica, non solo ha reso noto che durante la sua gestione della Asl, «una fabbrica chimica ha chiesto e ottenuto, nonostante il mio parere negativo, di utilizzare come combustibile, il pet-coke» combustibile definito dallo stesso Portaluri come «una schifezza» ma, in riferimento alla centrale a biomasse ha sottolineato che nei combustibili che potrebbero essere utilizzati sebbene non vi sia anidride carbonica vi sono certamente sostanze qualificate come cancerogene risultate dannose anche e soprattutto per quel che riguarda l’apparato cardio-circolatorio.
Una questione energetica, quella pugliese, che è stata al centro dell’intervento di Bobo Aprile (Cobas Puglia) che, descrivendo quel che sta accadendo a Brindisi, ha affermato che, contro decisioni calate dall’alto, occorre mobilitarsi e fare in modo che scelte scellerate siano abbandonate.
Infine è toccato a Pino Curci sottolineare le varie emergenze presenti da decenni sul territorio mai affrontate e risolte seriamente dalle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo. Emergenze alle quali potrebbe aggiungersi la gestione della centrale a biomasse che presenta diversi motivi di preoccupazione: sulla qualità dell’aria che si respira in città c’è sempre stata una vera e propria «cappa» di omertà e i pochi dati rilevati ufficialmente non fanno che aumentare dubbi e perplessità.
Intenso il dibattito che è seguito con numerosi interventi che hanno messo in evidenza la mobilitazione in atto nei diversi centri della provincia. E così di fatto è emersa la proposta poi formalizzata da Dino Leonetti (coordinamento Andria Città Sana) di costituire un coordinamento provinciale che contrasti la proliferazione di impianti dannosi per la salute pubblica.
E infatti è risultato anche che, oltre alle questione centrali a biomasse, c’è anche quella degli inceneritori e della gestione del ciclo dei rifiuti che presenta diversi aspetti a dir poco critici.
E contro una situazione diventata di fatto insostenibile Alessandro Zagaria del coordinamento «No biomasse» ha annunciato che la mobilitazione proseguirà sabato prossimo, 13 marzo, alle 18.30, con un presidio-manifestazione davanti a Palazzo di Città. Particolarmente vivace il dibattito conclusivo con decine di interventi. Tra i più significativi il messaggio di adesione alla manifestazione del Vicario episcopale, mons. Filippo Salvo, e quello del movimento «La Buona politica».
Vi è stato spazio anche per le polemiche interne ai partiti di maggioranza. Tra quelle più significative quella del consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Salvatore Filannino, che nel criticare l’operato dell’Amministrazione comunale e nel chiedere il ritiro della delibera sulla centrale a biomasse, ha ribadito di aver sfiduciato l’assessore alle Politiche ambientali, Caterina Dibibitonto.
Strascico polemico anche nel Pd con Nicola De Fazio che ha criticato l’operato della giunta Maffei e il vicesindaco Franco Caputo che, unico tra gli intervenuti, l’ha difeso criticando, invece, il ruolo svolto dall’informazione.
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese Domenica 7 marzo 2010
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