Vandali nuovamente in azione. Questa volta è stato preso di mira il cartello turistico con le notizie storiche relative al castello, che ora si presenta parzialmente squarciato. Il pannello incastonato in una base di ferro fu installato a febbraio scorso dalla Soprintendenza ai beni artistici e storici di Bari ai piedi di una delle torri del castello. Altri pannelli, nell'ambito della stessa iniziativa di informazione per i turisti, furono sistemati nello stesso tempo anche all'ingresso del fondo in cui si trova il dolmen «la Chianca» che stonano sia con l'ambiente che con l'abbandono del monumento megalitico non ancora protetto. Tali cartelli sono plastificati ed imbottiti di polistirolo. Basta dunque un minimo colpo ed il buco è fatto. L'attenzione è però puntata verso quel castello penalizzato.
Si nutre da anni la speranza di poterlo finalmente vedere completamente restaurato per annoverarlo tra i monumenti fruibili. A fine luglio scorso sono stati cantierizzati gli ennesimi lavori di recupero a stralcio, affidati ad una ditta romana, che secondo le previsioni dovrebbero essere ultimati il 27 gennaio 2007. Si consideri però che la delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) relativa alla concessione del finanziamento ministeriale pari a 516.457,00 euro al Comune di Bisceglie risale al 2000 ed è stato sbloccato su intervento dell'on. Francesco Amoruso. Insomma un monumento imbavagliato nei tempi lumaca.
Così nel frattempo il castello, eretto dai normanni ed ampliato in fasi diverse sotto le dominazioni angioina e sveva, continua ad essere il grande assente negli itinerari di visita turistica con l'interessante chiesetta romanica di San Giovanni «in castrum», risalente alla seconda metà del XII secolo e gemella della vicina chiesa di Santa Margherita. La sua storia è tutta ancora da studiare, dopo gli assurdi danni, per fortuna non tutti irreparabili, subiti nell'ultimo secolo. Si attende inoltre che il Comune proceda con la demolizione dell'immobile posticcio addossato alla torre «maestra» (un simbolo della città) e con una sistemazione più decorosa dell'adiacente piazzetta della Madonna del Carmine.
Luca De CegliaFonte: La Gazzetta del Nord Barese 01/12/2005