24/04/2010. ANDRIA - UN LIBRO SULLA TRANSUMANZA.
A cura della pro Loco di Andria, questa sera, nella ex chiesa Mater Gratiae, alle 19, viene presentato il libro «I pastori abruzzesi in Andria dai documenti d’archivio, dal 1500» di Riccardo Campanile.
Riccardo Campanile è uno studioso andriese con una passione immensa: quando inizia ad approfondire una questione, si dedica in modo preciso e rigoroso ad analizzare fonti e documenti, che poi è ciò che dovrebbe fare ogni storico serio, anche se in giro, capita, c’è molta approssimazione (anche pubblicata).
Campanile, invece, è una sorta di mastino della ricerca, della storia, dell’analisi, dell’approfondimento. E le sue ricerche sul campo e in archivio lo hanno portato a produrre un libro (Netium Stampa Andria) di 366 pagine che racconta, con una scrittura appassionata e con splendide foto (anche stampe del XVIII secolo), la “transumanza”, il venire e l’andare dei pastori abruzzesi con le loro pecore nel nostro territorio.
Il libro, poi, propone una sorta di gemellaggio, come dire, di affinità elettive tra il nostro Castel del Monte e Castel del Monte de L’Aquila, ma soprattutto l’origine, lo sviluppo e il declino della transumanza.
E il libro di Campanile è una grande diario di viaggio, un viaggio sui tratturi. Sui tratturi che portavano dall’Abr uzzo in Puglia e sui tratturi durante il viaggio di ritorno. La quarta sezione del libro (in totale sono dodici) è dedicata, infatti, completamente ai tratturi (compresi quelli di Andria).
Molto interessante, poi, è il capitolo riguardante le ‘loca - zioni’: con la loro storia e con l’indi cazione di Andria (contenente anche la ripartizione del territorio andriese dal 1807).
Ma l’analisi, la ricerca, lo studio di Campanile non si fermano qui: si allargano a stazzi, jazzi, scariazzi, poste, pozzi, piloni, pescare, piscine. Pietre e costruzioni che hanno segnato lo spazio ed il tempo.
Il mondo pastorale, inoltre, viene studiato in tutte le sue sfaccettature: la condizione, la giornata, le provviste, il bagaglio, la gastronomia, l’artigianato, la religiosità, con una ghiotta puntata, poi, ai prodotti della pastorizia.
Un libro, quello di Campanile, da leggere per sapere e conoscere quello che è stato. E che val la pena possedere già per quello che propone in copertina: una bellissima foto, del 1930, di un pastorello, con agnello, a Castel del Monte di Andria.
MICHELE PALUMBO Fonte: La Gazzetta del Nord Barese Sabato 24 aprile 2010
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