30/04/2010. TRANI - SEQUESTRATO PESCHERECCIO BARLETTANO: AVEVA USATO LA RETE A STRASCICO.
Personale della Guardia Costiera ha posto sotto sequestro un peschereccio iscritto ed ormeggiato nel porto di Barletta in esecuzione di un decreto di sequestro emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trani dott. Ettore CARDINALI.
Il peschereccio in questione, lungo quasi 15 metri e di 10 tonnellate di stazza, nel marzo scorso, era stato avvistato dalla motovedetta CP539 nella zona di mare antistante il Monastero di Colonna a Trani mentre pescava a strascico; dopo aver sganciato dai cavi e dai divergenti la rete in mare, si era rifiutato di recuperarla e si era allontanato creando così un pericolo per la navigazione e non consentendo ai militari della Guardia Costiera di completare la contestazione degli illeciti commessi e soprattutto il recupero della rete.
Tutto venne segnalato all’Autorità Giudiziaria dal Comandante della motovedetta di Trani, Capo PARIGI Luca, e dal suo equipaggio; a finire nei guai è stato questa volta un pescatore barlettano di 47 anni, che conduceva il motopesca.
A distanza di poco tempo, quindi, la Procura di Trani, sensibile al fenomeno della pesca a strascico entro le tre miglia dalla costa o ad una profondità inferiore a 50 metri, pur se effettuata da pescherecci abilitati, ha consentito di dare un forte segnale nel senso del rispetto delle regole e della legalità in mare.
Non ottemperare agli ordini impartiti dal Comandante di un’unità della Guardia Costiera, oltre che essere un reato punito dal codice penale e da quello della navigazione, può quindi costare molto caro ai vari conduttori delle imbarcazioni da pesca; come dimostra il sequestro odierno, violare le regole non paga.
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