Quest’anno, per il “Progetto avventura Santa Geffa”, che l’associazione Xiao Yan riserva ogni estate a centinaia di bambini e ragazzi della città, il tema prescelto per il percorso ludico ed educativo sarà la “Divina commedia”.

È una pura coincidenza, ma quello che a Santa Geffa si è passato in tutti questi è stato un susseguirsi di inferno, purgatorio e paradiso. Inferno, ovvero anni di buio reale e delle istituzioni in un sito di gran valore archeologico ma dimenticato da tutti. Il purgatorio, con la discesa in campo di Xiao Yan, che si fa carico amorevolmente di Santa Geffa e comincia a realizzarvi iniziative, progetti, a tenerlo più pulito e valorizzarlo insieme con la chiesa rurale di inestimabile valore che ne rappresenta il cuore.

Nasce così un lungo e faticoso percorso con le istituzioni per giungere al paradiso dei gironi scorsi, con l’allaccio e l’annuncio: "E luce fu".

Adesso il presidente Daniele Ciliento ed i suoi collaboratori potranno esporre in una eventuale mostra della loro storia anche i generatori che per anni hanno solo minimamente ovviato ai problemi enormi di quel’intera zona rurale a nord di Trani, spingendosi nell’entroterra da via delle Tufare.

L’accensione, ovviamente, è stata a cura di Amet Spa, l’azienda elettrica tranese che, a sua volta, ha dovuto penare non poco per giungere ad un risultato apparentemente tutt’altro che semplice e scontato. E che peraltro non sarà a servizio del solo sito di Santa Geffa.

È stata realizzata infatti, una cabina di media e bassa tensione, che andrà a servire non solo il sito archeologico ma, ovviamente, tutta la zona. Sono già una decina gli utenti che hanno provveduto all’allacciamento ed altri ne hanno già fatto richiesta.

"Era nostra ferma intenzione soddisfare un bisogno che ci era stato manifestato da tempo - spiega il presidente di Amet, Lucio Gala – e non soltanto dall’associazione Xiao Yan, che ha ridato vita al sito di Santa Geffa, ma anche dal sindaco Tar antini, che aveva mostrato particolare interessamento per la realizzazione di quest’opera. Non è stato semplice – conferma Gala -, perché abbiamo infatti dovuto superare una serie di importanti difficoltà tecniche e burocratiche dovute al fatto che quello è un sito archeologico e che, pertanto, su richiesta delle Soprintendenze di Bari e Taranto, abbiamo dovuto far supervisionare il progetto e i lavori da un archeologo con tutte le complessità che si possono immaginare. Alla fine, comunque, ce l’abbiamo fatta e di questo devo ringraziare, come sempre, tutto il settore tecnico dell’azienda".

Ciliento ringrazia di cuore tutti, soprattutto a nome di bambini e famiglie, che potranno utilizzare il sito al pieno delle sue potenzialità, e di un turismo rurale che da qui può sviluppare enormi margini di crescita, e ricorda «i mille passaggi di carte che entravano e uscivano da mille porte ed uffici, la burocrazia, le telefonate, le attese. Sono trascorsi tre lunghi anni in cui, vi assicuriamo, la pazienza è stata messa a dura prova. Ma è giunto il tempo di assaporare la soddisfazione dell’esser giunti alla meta".

Aggregazione e condivisione, insomma, da oggi decisamente sotto ben altra luce.

NICO AURORA

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese
Domenica 9 maggio 2010