I particolari sono stati resi noti stamattina nella conferenza stampa presso la caserma della Guardia Finanza di Barletta.
L'operazione svolta dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Barletta e' stata brillante ed ha consentito di recuperare e riconsegnare al patrimonio pubblico reperti di un corredo funerario venuto alla luce a Piano San Giovanni, zona archeologica di Canosa.
Hanno cosi' sgominato un'altra banda di sei tombaroli canosini, colti in flagranza di reato ieri pomeriggio: stavano scavando numerosi reperti da una sepoltura nel fondo adiacente il locale cimitero.
L'intervento dei finanzieri dopo lungo appostamento nella zona, con utilizzo di visori e di riprese notturne.
Nella banda dei tombaroli i ruoli erano precisi: due uomini fungevano da palo con occhi sulla zona, un escavatorista,un addetto al trasporto dei reperti (nelle vicinanze sotto un vigneto a tendone), e i tombaroli stessi impegnati nello scavo clandestino.
La tomba, ad una profondita' di tre metri, risale presumibilmente intorno al V-IV secolo avanti Cristo, in una zona ad alta densita' di antichi sepolcreti.
La dottoressa Daniela Tansella della Soprintendenza ai Beni archeologici della Puglia di Bari, ha illustrato e descritto i vari reperti archeologici, all'incirca 50, tutti databili tra il IV e il VI sec. avanti Cristo: un prezioso cratere a campana a sfondo nero con figure rosse, vari vasi e testine votive, un poppatoio usato nelle sepolture infantili, altri vasi e contenitori per unguenti ,tutti di epoca dauna.
Immessi sul mercato nero della ricettazione avrebbero fruttato almeno 200.000 euro. L'intera banda di tombaroli e' stata denunciata a piede libero.
Si tratta purtroppo dell'ennesimo attacco al patrimonio storico-archeologico del territorio di Canosa, zona archeologica di primaria importanza nell'area dauno-ofantina.
Il sindaco, nonche' presidente della Provincia, Francesco Ventola, ha cosi' voluto esprimere in un comunicato la sua gratitudine alle Fiamme Gialle di Barletta per l'operazione compiuta.
Sono fortemente compiaciuto e grato per l'operazione portata a compimento dalla Compagnia della guardia di Finanza di Barletta, diretta dal Capitano Giulio Leo, che ha consentito di recuperare e consegnare al patrimonio pubblico reperti di un corredo funerario importanteâ, dice il sindaco di Canosa Francesco Ventola, a seguito alle notizie ricevute di prima mano al sequestro dei beni ed alla cattura in flagranza di reato dei responsabili. In tal senso, pero', - aggiunge - non posso non esprimere il rammarico per il continuo stillicidio che il nostro patrimonio continua a subire. All'incalcolabile danno, si aggiunge quello arrecato al lavoro degli studiosi nella composizione dei tanti tasselli della nostra storia ultramillenaria e stratificata. Ma la consapevolezza e l'atteggiamento della gente per questa grande risorsa - ha concluso il primo cittadino -, sono cambiati e la prospettiva di un idoneo contenitore museale in cui raccogliere e raccontare la storia del nostro territorio, anche per queste ragioni deve essere quanto piu' breve possibile.
Nelle immagini, la dott.ssa Tansella ed il cap. Leo mostrano uno dei reperti recuperati e in basso il maestoso cratere appartenente al corredo funerario della tomba databile V-IV secolo avanti Cristo.
RASSEGNA STAMPA SUL WEB
Rubano in una tomba romana: denunciati 7 «esperti in archeologia»
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=344433&IDCategoria=1
IL COMMENTO
La buona notizia é che i reperti sono stati recuperati ed i tombaroli denunciati. Grazie all'attività della Guardia di Finanza.
Quella cattiva, purtroppo, e' che episodi del genere continuano ancora ad avvenire in un'area come Canosa, encomiabile per l'amore e l'impegno civico a favore dell'archeologia quale risorsa del territorio.
Un territorio ricchissimo di reperti e di testimonianze nella Provincia di Barletta Andria Trani: Canne della Battaglia esempio di archeologia matura (come pure di scavi nuovi di zecca alle terme romane di San Mercurio, ma bloccati per carenza di fondi); Trinitapoli con gli Ipogei; Minervino e Spinazzola con ritrovamenti di uguale importanza.
Occorre mobilitarsi adesso con tutte le forze di questo nostro territorio per stabilire nuove regole di presidio, di vigilanza e di promozione dei beni culturali ed archeologici da mettere a fattore comune per sviluppo ed occupazione.
Nino Vinella
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia