Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto
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15/12/2005. CANOSA - Archeologia, anno zero.
L'esponente di Rifondazione comunista replica alle recenti dichiarazioni dell'assessore Marcovecchio
Suriano: «Siti degradati, preda di randagi e rifiuti»
Il degrado dei siti archeologici, infestati dai randagi e rovinati dai rifiuti, ha allarmato la sezione di Rifondazione comunista. Che non ha nemmeno condiviso la risposta data dall'assessore Michele Marcovecchio a quanti hanno sottoposto il problema alla sua attenzione. «È una carenza - ha affermato Marcovecchio - che va colmata; oltre alla promozione dobbiamo assicurare la piena fruizione. Mi sento di dire che alcuni privati hanno cominciato ad investire sullo sviluppo turistico, ma oggi è la politica che deve fare la sua parte». A questa dichiarazione il segretario di Rifondazione comunista, Giovanni Suriano, ha reagito: «Ricordiamo di aver ascoltato cose del genere due o tre anni fa, anzi cinque, anche dieci anni or sono, forse anche quindici anni addietro e più. E non escludiamo che all'epoca anche Marcovecchio, sempre molto presente sulle poltrone di qualche assessorato, possa aver dichiarato i medesimi concetti. Il fatto è che l'amministrazione Ventola non ha un disegno strategico per la nostra città e allora non resta altro che ripetere sempre le stesse ovvietà. Nella speranza che i cittadini abbocchino. L'assessore Marcovecchio e compagnia bella parlano come se di archeologia e di turismo a Canosa non si sia mai parlato. Come se i canosini non abbiano mai ascoltato le mille voci di politici ed amministratori sul turismo archeologico. Come se la stampa non abbia mai fatto alcun resoconto sui dibattiti circa le bellezze culturali e storiche di Canosa. Come se studiosi e addetti ai lavori non abbiano mai visto i nostri siti archeologici». «Complimenti all'assessore Marcovecchio: prende atto - ha ironizzato - della dichiarazione dello stato di degrado dei siti archeologici e, speriamo, delle sue responsabilità, e promette che oggi la politica deve fare la sua parte. Per la destra il tempo si è fermato, solo oggi si inizia a parlare di archeologia e di turismo a Canosa. Qualche spolveratina qua, qualche comparsa là, ecco fatto, orde di turisti sono già pronti per partire. Suggeriamo al Sindaco e agli Assessori di sporgere il naso al di là del perimetro comunale, di studiare un po' di più, di comprendere le dinamiche del turismo di massa nell'era della globalizzazione. Di capire che internazionalizzazione dei mercati non significa rapporti tra qualche agricoltore polacco e canosino. Di capire, prima o poi, che fare turismo oggi significa fare sistema, mettere in relazione gli operatori, disegnare un'offerta turistica complessiva, renderla fruibile e utilizzare tutte le leve del marketing per fare impresa turistica seriamente e non a chiacchiere. L'ammistrazione deve fare la sua parte perchè i privati l'hanno già fatta. L'ha detto l'assessore Marcovecchio. Per carità!».