Un altro frammento di storia locale, di quelli che fanno l’identità di una comunità e l’aiutano a crescere, è stato salvato dal dimenticatoio.

Con l’opera “Il Can. Teologo Prof. Mauro D’Addato”, opera ultima dello storiografo e presidente dell’Archeoclub locale Luigi Palmiotti, Bisceglie è tornata a puntare i riflettori sull’ennesima personalità del suo recente passato, che ha reso lustro alla città, fornendo insegnamenti che tornano attuali anche dopo 70 anni.

La presentazione dell’opera del Palmiotti si è tenuta ieri nell’auditorium di S. Croce (di cui Don Mauro D’Addato fu amorevole rettore sin dal 1923), nell’ambito degli eventi dell’Estate Biscegliese.

La monografia sull’illustre prelato è stata prefata direttamente dal primo cittadino, avv. Francesco Spina, a simboleggiare «il sostegno dell’Amministrazione Comunale alla riscoperta delle nobili figure che hanno lasciato la loro preziosa impronta nella storia cittadina».

Il volume, dato alle stampe per i tipi di Imprimatur in Luglio 2010 e patrocinato da Città di Bisceglie, Archeoclub d’Italia, Accademia Tiberina di Roma, Società di Storia Patria per la Puglia e Club Unesco – Bisceglie, narra la vita dell’eroico sacerdote e apostolo di carità vissuto a Bisceglie tra il 1893 ed il 1943, intrecciando cultura, storia e fede.

Il lavoro è frutto di una lunga ricerca negli archivi del Pontificio Seminario Maggiore di Roma e tra inediti documenti di famiglia e allega decine di tavole, fotografie, epistolari, atti ufficiali.

Si avvale anche di testimonianze di vita, come quelle affettuose e aneddotiche della nipote sig.ra Rosa D’Addato, delle attestazioni di stima del “fratello in Cristo” Mons. Antonio Belsito, dei ricordi del suo allievo presso il Seminario Vescovile di Bisceglie, don Marino Albrizio.

Alla serata di presentazione, condotta dal presidente Unesco della sezione di Bisceglie dott.sa Pina Catino, sono intervenuti, oltre all’autore e al Sindaco Spina, anche il Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Barletta-Andria-Trani Mons. Savino Giannotti, il dott. Pasquale D’Addato, la sig.ra Rosa D’Addato e le sue figlie Grazia e Luciana Lopopolo.

Di fronte ad un pubblico delle grandi occasioni, si è ricordata la nobile figura di Don Mauro D’Addato con riconoscenza ed emozione.

Personalità dedita agli studi, tuttavia sempre al servizio di fedeli e sofferenti, il teologo, canonico, docente e “apostolo di carità” biscegliese, visse con sobrietà una esistenza fitta di impegni sociali, missionari e culturali, spendendosi per Bisceglie «a tal punto – così ha detto l’autore nel presentare il suo scritto – da sacrificare una carriera quasi certa in Vaticano».

Mai immemore delle sue umili origini, eppure molto apprezzato dalle famiglie nobili della città, il Can. Teologo Don Mauro D’Addato: «Ci lascia – ha commentato il dott. Pasquale D’Addato – alcuni grandi insegnamenti. Simbolo di attaccamento al dovere, ci ricorda come ai giovani non servano prediche ma esempi concreti. Ci fa presente che ogni sogno è proporzionato al sacrificio che si compie per perseguirlo e che solo le azioni compiute per la comunità sono eterne, mentre quelle fatte in favore dell’uomo muoiono con esso. Infine, da umile “muratore nelle mani del Signore”, ci insegna ad apprezzare la semplicità».

Nelle immagini, i momenti salienti dela manifestazione