28/08/2010. TRANI - DAL 3 AL 5 SETTEMBRE LA GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA.
La cacciata, il ritorno e l’Unità d’Italia: un’occasione per riflettere sulla cultura ebraica arriva dalla «Giornata europea della Cultura ebraica», che si svolgerà a Trani dal 3 al 5 settembre.
«Essa viene interpretata come occasione per entrare in contatto con una cultura che in molti luoghi è quasi scomparsa e che, sotto la spinta di alcuni volenterosi come in Puglia, sta rinascendo - dice il rabbino rav Scialom Bahbout, presidente di Touro University Rome - Penso invece che ci si dovrebbe porre, rispetto a questo evento, come di fronte a un’opportunità offerta periodicamente per riflettere sulla propria storia, sul modo in cui si è rapportata al popolo ebraico.
La presenza ebraica nella storia delle società europee data da oltre duemila anni, nel corso dei quali gli ebrei sono stati non solo mal tollerati ma molto spesso perseguitati.
Tradiremmo il significato di questa Giornata se non ne cogliessimo il significato universale, come un momento per riflettere sulla propria storia».
«Gli ebrei - prosegue rav Scialom Bahbout - sono abituati a fare questa riflessione, più volte l’anno attraverso varie festività e ricorrenze gioiose o tristi che costellano l’anno ebraico: è quindi del tutto naturale che affrontino una periodica autoanalisi per capire a che punto siano nel loro rapporto con gli altri, con se stessi e con la propria tradizione.
Nel 2009 Trani è stata città capofila, mentre per il 2010 è stata designata a questo ruolo la città di Livorno. Non si tratta di una casualità. Il Regno delle Due Sicilie, che comprendeva Trani, è stato il territorio dal quale gli ebrei furono cacciati da Ferdinando il Cattolico. Livorno fu, invece, la città che accolse gli esuli dalla Spagna e conferì loro il riconoscimento di “Nazione ebraica”»
«La Giornata della Cultura ci offre quest’anno un’ulteriore opportunità di riflessione: sono infatti iniziate le celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Ita - lia. Gli ebrei che rimasero nel Sud furono costretti a convertirsi, mentre quelli cacciati dagli stessi territori non poterono più farvi ritorno se non dopo l’unità e l’annullamento dell’editto di espulsione». «Questa Giornata europea della Cultura ebraica - conclude rav Scialom Bahbout - deve essere un’occasione per riflettere sull’importanza della tolleranza e dell’accoglienza dell’altro e non l’espressione di una nostalgia per il passato; per analizzare i gravi danni che può produrre l’idea che la cacciata di una minoranza possa risolvere un qualsiasi problema; per ridiscutere sul modo in cui è stato portato avanti il processo dell’unità d’Italia e quindi per realizzare una vera unità».
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese Sabato 28 agosto 2010 Nell'immagine, una rievocazione storica in costume rinascimentale davanti alla Sinagoga Schola Nova di Trani (per gentile concessione)
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