13/10/2010. ANDRIA - "UNA SOLA TERRA": VENERDI' 15 OTTOBRE CONVEGNO CONCLUSIVO E DIFFUSIONE DEI RISULTATI.
ANDRIA - "UNA SOLA TERRA": VENERDI' 15 OTTOBRE CONVEGNO CONCLUSIVO E DIFFUSIONE DEI RISULTATI 15 OTTOBRE C/O CANTINA COOPERATIVA RIFORMA FONDIARIA –VIA M. GALLIANO, 76 - 70031 ANDRIA BT INIZIO ORE 16.00
Si tiene il giorno 15 Ottobre 2010 il Convegno Conclusivo del progetto “Una Sola Terra. I sottoprodotti della lavorazione olearia: rifiuto o risorsa economica?” che si terrà ad Andria in Via Maggior Galliano, 76 - presso “L’oleificio Cooperativo della Riforma Fondiaria - I 3 Campanili”.
Programma Ore 16.00 registrazione dei partecipanti Modera gli interventi: Dott. ssa Sandra Lanza Saluto delle autorità Presentazione della ricerca realizzata nella provincia BT “Una Sola terra. I Sottoprodotti della lavorazione olearia: rifiuto o risorsa economica?” Ore 16.30 Dott.ssa Sandra Lanza – Coordinatrice di sistema: Analisi quali-quantitativa della filiera olearia nella provincia BT e degli impatti ambientali derivati Ore 17.00 Riccardo Larosa e Gianluca Chieppa - ricercatori: Strategie alternative di trattamento, recupero e valorizzazione dei sottoprodotti oleari Ore 17.30 Elia Pellegrino – imprenditore e consigliere AIFO: la produzione dell’olio extra vergine di oliva e l’esperienza degli imprenditori nel territorio della BAT Ore 18.00 Dott Bertini Giovanni – Eko-Technology s.r.l.: Un esempio privato di produzione di biogas da residui delle lavorazioni agro-alimentari con il processo di digestione termofila Ore 18.30 Dott.ssa Ines Macchiarola – Biotecnologa Eko-Technology s.r.l.: La produzione di energia a impatto ambientale zero Ore 19.00 Dott. Giuseppe Marchionni – Lab. Marchionni s.r.l. : ABANOA di Carbonia (CA): Un esempio pubblico di produzione di Biogas da fanghi di depurazione con il processo di digestione anaerobica Ore 19.30 Dott.ssa Elena De Marco – Responsabile Ricerca e Sviluppo Oleifici Mataluni: L’esperienza diretta di un imprenditore oleario: il funzionamento e la gestione di un impianto sperimentale di estrazione di polifenoli Ore 20.00 Dibattito e confronto con i relatori Ore 21.00 Aperitivo Buffet
Referente del progetto: Dott. Sabino Liso 339.3505281
Il presidente Agostino Troia
L’ultimo seminario previsto nel progetto “una sola Terra”, svoltosi venerdì 8 ottobre, rimarrà tra i ricordi più eloquenti dell’intero percorso di sensibilizzazione ed informazione finanziato Finanziato con Avviso BA/8/2009 della Provincia di Bari e promossa dall’Associazione Servizi Formativi Pugliesi e dal Circolo Legambiente Thomas Sankara. Parlare di tutela ambientale e confrontarla con i danni economici che ne derivano se non la si rispetta è stato il principale argomento sul quale, hanno relazionato egregiamente il dr. Giovanni Misceo ed dr. Giuseppe Marcotrigiano del Corpo Forestale dello Stato e la dr. ssa Francesca Portincasa in rappresentanza dell’Acquedotto Pugliese.
L'acqua è il bene primario per eccellenza. Il suo fluire scandisce tutta nostra vita, la utilizziamo per bere, per cucinare, per la preparazione dei cibi, per lavarci; insomma è parte costante e fondamentale delle nostre vite. La modernità ha portato però ad un impoverimento delle risorse idriche dovuto soprattutto all'inquinamento che ha alterato gli ecosistemi che hanno come componente fondamentale l'Acqua.
La produzione olearia è una delle ricchezze dei Paesi mediterranei, ma le acque reflue di frantoio sono fortemente inquinate e costituiscono un notevole problema ambientale in termini di inquinamento e consumo di acqua.
Anche la Comunità Europea, negli anni scorsi, se ne era occupata e aveva finanziato il progetto Newtechomw (New Technologies for Olive Mill Waste Water Detoxification and Product Recovery) nell’ambito del Progetto INCO di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo. Il principale obiettivo del progetto era di sviluppare nuove tecnologie per la riutilizzazione agronomica delle acque, che consentissero di minimizzare il loro contenuto fenolico: i risultati non sono mancati (il progetto è terminato nel 2006) e sono stati validati con test di fertirrigazione.
Vari sistemi di depurazione e smaltimento delle acque reflue sono possibili: interventi chimico-fisici (decantazione con calce e/o ossidazione totale, concentrazione ed incenerimento, ultrafiltrazione e osmosi inversa), agronomici (lagunaggio verde, fertirrigazione, spandimento superficiale su terreni agricoli), di tipo zootecnico (utilizzo diretto nell’alimentazione del bestiame e/o previo arricchimento, anche con interventi fermentativi) e di tipo biotecnologico (depurazione di tipo aerobio ed anaerobio, fermentazioni con produzione di etanolo o metano e fermentazioni per produrre biomasse microbiche e fungine). Molti di questi interventi proposti non hanno trovato riscontro in applicazioni pratiche o perché inefficienti nell’abbattere il carico inquinante o perché economicamente insostenibili per la maggior parte dei frantoi.
Quale problema ambientale pongono le acque reflue derivate dalla produzione di olio? Le acque reflue di frantoio sono note per i loro effetti tossici e, la loro immissione in corsi d’acqua superficiali provocherebbe gravi danni poiché l’elevata concentrazione di sostanze organiche sommata alla tossicità dei fenoli indurrebbe fenomeni di anossia nel corpo d’acqua dovuti al consumo di ossigeno disciolto, necessario per la biodegradazione di tali sostanze.
L’immissione delle acque in fognatura non è possibile perché esse, a causa della loro acidità e del notevole contenuto in solidi sospesi e in fenoli con azione antimicrobica, provocano la corrosione e l’ostruzione della rete fognaria. Questo a danno, non solo dei depuratori ma anche delle nostre bollette, in quanto, per rimettere a regime i depuratori si necessita di tempo e denaro. Come dire: per colpa di pochi paghiamo tutti!
In termini di controlli, solo nel 2009, ad Andria sono state effettuate 15 segnalazioni ascrivibili ad acque di vegetazione direttamente scaricate nella fogna. Le sanzioni amministrative, comminate dal Corpo Forestale dello Stato, sempre nel 2009, in soli venti giorni di controlli nella sesta provincia pugliese, ammontano a 70.000 euro.
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