22/11/2010. MENNEA (PD) - LA PROPOSTA: "AUMENTO DELL'ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF SUI REDDITI OVER 75.000 EURO PER SALVARE LA CULTURA PUGLIESE".
Un aumento dell’addizionale regionale Irpef dello 0,5% per i redditi superiori ai 75mila euro per salvare la cultura pugliese.
E’ la proposta di Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, nel giorno in cui il settore della cultura e dello spettacolo si ferma in tutta Italia per lo sciopero contro i tagli ciechi e indiscriminati del Governo Berlusconi previsti nella manovra finanziaria 2011.
“E’ deprimente che in Italia, il Bel Paese, patria della cultura in tutto il mondo, i settore dell’arte, della cultura e dello spettacolo siano costretti a languire miseramente – attacca Mennea –, soffocati dall’imbarazzante miopia di un governo che sta facendo di tutto per distruggere il patrimonio inestimabile di sapere, storia e tradizione che rendono il nostro Paese unico al mondo.
Se è questa la linea che Berlusconi e Tremonti vogliono continuare a perseguire, dalla Puglia deve levarsi un forte e deciso ‘no!’.
Nella nostra regione la cultura, l’arte e lo spettacolo non devono assolutamente chiudere i battenti, significherebbe smarrire le nostre radici e la nostra identità. L’addizionale irpef in Puglia – spiega il consigliere regionale del Pd – è attualmente dello 0,9% per i redditi sotto i 28mila euro e dell’1,4% per i redditi oltre i 28mila euro.
Un aumento dell’addizionale dello 0,5% sui redditi oltre i 75 mila euro riguarderebbe soltanto i pugliesi ampiamente benestanti.
Con un loro piccolo sacrificio si potrebbe tutelare e valorizzare la cultura e l’arte pugliese, dando una risposta concreta di federalismo ad un governo che di federalismo sa soltanto parlare, invocandolo si, ma senza sapere come metterlo in pratica.
D’altronde dopo i tagli alla sanità, alla ricerca, alla formazione e ad altri svariati settori, sono arrivati puntuali quelli nel campo della cultura e dello spettacolo.
Di questo passo anche per morire – conclude amaramente Mennea – saremo costretti a pagare una tassa per far fronte all’inopinata scure di Berlusconi e Tremonti”.
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