15/12/2010. DOMENICA 19 DICEMBRE NELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI RACCOLTA DI FONDI PER LE POPOLAZIONI DELLA DIOCESI DI SCUTARI-PULT IN ALBANIA.
Don Raffaele Sarno, Direttore della Caritas, in una lettera inviata alla comunità ecclesiale diocesana a nome dell’Arcivescovo scrive: “È giunta in Curia una lettera del vescovo di Scutari, in Albania, mons. Angelo Massafra, nella quale si illustra la drammatica situazione della zona a causa delle alluvioni che l’hanno violentemente colpita, chiedendo aiuti per una regione già segnata da situazioni di estrema povertà.
Il nostro Vescovo ha voluto rispondere a questo appello e pertanto ha indetto una raccolta, a livello diocesano, affinché ci sia una risposta generosa da parte delle nostre comunità. Pertanto, Domenica 19 Dicembre, su disposizione di mons. Giovan Battista Pichierri, le collette saranno devolute a favore di questa necessità, approfittando anche del fatto che nessuna altra colletta era stata indetta per l’Avvento”.
Di seguito si porge il testo della missiva di S.E. Mons. Angelo Massafra, Arcivescovo Metropolità di Scutari-Pult. Le offerte potranno essere accreditate presso i conti della Caritas Diocesana, con la causale “Pro Scutari”. a) Conto Corrente Postale Archidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie-Caritas Via Malcangi, 76-70059 Trani c.c.p. 96645221 (oppure, per transazione tramite banca, codice IBAN: IT44 Y076 0104 0000 0009 6645 221) b) Conto corrente bancario Archidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie-Caritas Via Malcangi, 76-70059 Trani Codice IBAN: IT90 H010 1041 7230 0002 0533 496 ARCIVESCOVADO METROPOLITANO SCUTARI-PULT-ALBANIA Scutari, 8 dicembre 2010 OGGETTO: Emergenza alluvione a Scutari Eccellenza Mons. Giovan B. Pichierri Al Direttore Caritas diocesana TRANI – ITALIA
Egregio direttore, come forse avrete potuto sentire, per noi il tempo di Avvento è cominciato tra molte difficoltà ed estremi disagi.
Le inondazioni di cui è attualmente vittima l’Albania hanno infatti colpito in modo tutto particolare la Diocesi di Scutari-Pult, e più precisamente la città, la sua periferia e molti villaggi e campagne della Prefettura, anche se per ora, grazie a Dio, non si segnalano vittime.
In città i quartieri della periferia, così come ormai anche nelle vicinanze del centro urbano, sono ormai allagati ed isolati, e vi si può spesso circolare solo in barca, poiché con l’acqua raggiunge oltre un metro di altezza.
Alcuni collegamenti con paesi vicini e con la capitale sono interrotti ed altri minacciati dalle acque. Il livello dell’acqua di alcune dighe è ormai molto critico, il che obbliga a scaricare continuamente acqua che poi si riversa nei campi e nei villaggi, mentre in città il lago è fuoriuscito, anche perché non può, come di consueto fa, riversare l’acqua nel fiume che la porta poi al mare.
Il ponte che collega le due rive del lago è ormai sommerso. Molte famiglie hanno la casa allagata e non possono restare in essa. Alcune hanno trovato ospitalità in convitti scolastici, essendo le scuole ormai chiuse da venerdì.
Il governo sta cercando di provvedere come può alle grosse urgenze strutturali causate da una situazione non prevista nella sua reale gravità, molto peggiore de gennaio scorso.
La nostra diocesi si sta organizzando per portare aiuti di vario tipo, secondo i pochi mezzi a nostra disposizione. Per ora si cerca di dare ospitalità alle famiglie più disastrate nella varie strutture diocesane e delle Comunità Religiose della Città.
Si sta cercando di raccogliere fondi per le prime urgenze e necessità. Non abbiamo ancora chiara la situazione sanitaria che in queste condizioni è chiaramente precaria, soprattutto nelle campagne a causa della presenza di animali morti annegati.
Certamente più serio sarà il dopo-alluvione con tutti i problemi della ristrutturazione delle case e dei mobili da sostituire e suppellettili e degli animali morti …
In questo quadro così somma rimanente descritto e che è destinato ad aggravarsi, visto che il cattivo tempo non sembra dare reale tregua, faccio appello alla vostra carità fraterna, già nel passato da noi sperimentata e per la quale vi siamo molto grati.
Abbiamo per ora bisogno urgente di vivere come pasta, riso, vari cibi in scatola e, se possibile, anche insaccati e formaggi.
Ci servono anche stivali, coperte e lenzuola. Vi sono grato per tutto quello che potrete fare per alleggerire un pò il peso dei disagi che i fedeli della mia diocesi e gli abitanti di Scutari stanno patendo in questo momento e volentieri prego il Signore che vi ricompensi per questo ulteriore segno della vostra concreta comunione con noi, sicuro che i nostri fedeli sapranno fare altrettanto. + Angelo Massafra OFM – Arcivescovo Metropolita di Scutari-Pult
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