Una petizione contro le «lucciole». In realtà i disagi li subiscono e li denunciano da anni ma non hanno voglia di rassegnarsi.
E così, la rabbia di un gruppo di barlettani che risiedono nelle vicinanze del santuario della «Madonna dello Sterpeto» torna a farsi sentire.
«Non c'è nessuna voglia di assuefarsi al fenomeno del sesso in strada», dice uno di questi cittadini che, insieme ad altri, ha organizzato una petizione con centinaia di firme, inviata a tutte le forze dell'ordine.
«Chiediamo lo sgombero definitivo delle prostitute che, ogni giorno, con atteggiamenti volgari, poco civili e vergognosi, si esibiscono sulle nostre strade, soprattutto nelle vicinanze del Santuario Madonna dello Sterpeto, a ridosso del ponte, in curva sotto la complanare 16 bis».
Questa strada, in realtà, lontana da occhi indiscreti, da tempo è prediletta da chi deve appartarsi, soprattutto prostitute di nazionalità romena e tossicodipendenti. I segni sono visibili ogni mattina.
Rifiuti, sporcizia, siringhe e profilattici disseminati sui terreni adiacenti. Il loro obiettivo, spiegano i residenti, è quello di scoraggiare i clienti del mercato del sesso a pagamento e costringere le prostitute a traslocare alt rove. La situazione, aggiunge uno dei firmatari della petizione-esposto, è divenuta ormai intollerabile.
«Dalla mattina sino al tardo pomeriggio ci sono ragazze che vendono sesso, che esercitano indisturbate le loro attività e per noi è divenuto impossibile fare anche solo una passeggiata». Nelle parole di questo cittadino l'imbarazzo è palpabile.
«Il mio uliveto - aggiunge - è pieno di preservativi e fazzoletti sporchi». «Non è possibile - prosegue un altro - che noi residenti siamo costretti ad una sorta di coprifuoco senza diritto di uscire o di aprire le finestre».
La presenza delle prostitute, tra l'altro, spesso crea intralcio alla circolazione stradale, soprattutto quando i clienti delle lucciole sono i camionisti che fermano i mezzi pesanti sul ciglio della strada creando pericolo al traffico. Per alcuni residenti, poi, il problema ha anche un risvolto sociale e culturale.
«Vedere queste donne in abiti succinti che vengono sfruttate, che vendono il proprio corpo - sottolineano - è un segnale deteriore non solo per la pubblica decenza ma anche dal punto di vista educativo, ancor più se si pensa che spesso si trovano a passare ragazzi e bambini». Le leggi in vigore, è pur vero, puniscono lo sfruttamento ma non la prostituzione in sé, e le forze dell'ordine hanno strumenti limitati per combattere il fenomeno.
In passato, polizia e carabinieri sono spesso intervenuti anche solo per identificare le giovane lucciole ma, alla loro vista, le ragazze sono abili a nascondersi o a scappare.
«Tuttavia - fanno notare alcuni residenti - l'amministrazione comunale o provinciale qualcosa può fare. In particolare attuando un severo controllo quotidiano di queste zone, in modo da garantire a noi il rispetto della quiete nonché condizioni di sicurezza e legalità».
L'appello, si diceva, è rivolto ai rappresentati delle istituzioni che sono state invitate ad imprimere un giro di vite per contrastare il fenomeno, eliminando i disagi che ne conseguono. Dopo la petizione, i residenti della zona a ridosso della Madonna dello Sterpeto, dicono, sono pronti ad altre iniziative popolari pur di combattere efficacemente il problema. Ma forse, più che combattere le «lucciole», magari potrebbe essere utile individuare i protettori, i veri responsabili di questo «business» del sesso su strada.
GIANPAOLO BALSAMO
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno on the web 3 gennaio 2011
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=393515&IDCategoria=1#a_post_comments
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BARLETTA | Via le prostitute dal Santuario dello Sterpeto