10/01/2011. CANNE DELLA BATTAGLIA – BOOKSHOP: CONTINUA LA MINACCIA DEI LICENZIAMENTI. E INTANTO DAL 10 GENNAIO SOLO ORARIO RIDOTTO IN ATTESA DEL CONFRONTO FINALE NOVAMUSA PUGLIA-SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA..
Al bookshop di Canne della Battaglia dal 10 gennaio solo turno antimeridiano (8,30-13,30) per i lavoratori dipendenti di Novamusa Puglia sui quali continua a pendere la minaccia dei licenziamenti al centro della vertenza di tutto il Personale dei siti gestiti nella Regione.
E’ quanto riferito in un proprio comunicato-stampa dagli interessati, ovvero i dipendenti Novamusa Puglia dei siti museali e parchi archeologici di: Taranto – Museo Nazionale Archeologico; Altamura – Museo Nazionale Archeologico; Gioia del Colle – Museo Nazionale Archeologico e Parco Archeologico di Monte Sannace; Egnazia – Parco Archeologico ed Antiquarium; Canne della Battaglia – Parco Archeologico ed Antiquarium; Manfredonia – Museo Nazionale Archeologico e Parco Archeologico di Siponto.
Ecco il testo completo.
“Novamusa Puglia Scarl, la società che dal 2001 è concessionaria dei cosiddetti servizi aggiuntivi museali (biglietteria, libreria specializzata, visite guidate, informazioni, accoglienza, attività promozionale e didattica, caffetteria) continuerà a garantire suddetti servizi, tutti i giorni fino al 9 gennaio p.v., soltanto nella fascia oraria 08:30 – 13:30, nella speranza di poter aprire un dialogo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali della Puglia, al fine di ottenere condizioni contrattuali meno onerose per il concessionario stesso.
Nel contempo, la stessa Direzione Regionale, ha predisposto l’ingresso gratuito in tutti i siti pugliesi motivandolo quale iniziativa atta a promuovere la conoscenza del nostro patrimonio artistico-culturale.
Se, fino a quella data (9 gennaio 2011), non interverrà alcun segnale di apertura da parte della Soprintendenza, il concessionario sospenderà completamente l’attività lasciando i propri lavoratori a casa ed i musei sprovvisti dei servizi aggiuntivi al pubblico.
Tutto ciò accade mentre si firmano petizioni per far rientrare alcuni di questi musei nelle liste del patrimonio Unesco e dei poli museali di eccellenza italiani. Un passo indietro di ben 10 anni!
Alla data del 7 gennaio 2011, la risposta della Soprintendente, ormai ad interim Teresa Elena Cinquantaquattro, è stato un ultimatum alla società concessionaria nel quale non si offre la benché minima alternativa e disponibilità ad aprire un tavolo di trattative, se non quella di continuare alle onerose condizioni preesistenti. Una chiusura che graverà solo ed esclusivamente sui 20 lavoratori pugliesi che correranno, di fatto, il rischio di essere licenziati”.
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