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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

29/01/2011.  BARLETTA – GIULIO CESARE O FEDERICO? NON E’ L’UNICO CASO: MA CHI E’ DAVVERO IL COLOSSO? ECCO QUANTO GIOVANO QUESTI QUIZ AL NOSTRO TURISMO....

BARLETTA - GIULIO CESARE O FEDERICO? NON E' L'UNICO CASO: CHI E' DAVVERO IL COLOSSO DI BARLETTA? ECCO QUANTO GIOVANO QUESTI QUIZ ALL'ECONOMIA DI UN TERRITORIO...


Quanto possa giovare alla Cultura il caso sollevato dall'attribuzione a Giulio Cesare del busto nel Castello di Barletta come l'effige di Federico II (vedi la notizia correlata) potrebbe stabilirlo l'impatto reale su di un'opinione pubblica spesso disorientata oggi da overdose informative anche in questo ambito.


I media televisivi giocano un ruolo straordinario: da "Superquark" a "Voyager", da "History Channel" su Sky a "Passaggio a nord ovest", per non citarne che qualcuno, è tutto un fuoco pirotecnico. Se ne vuole sempre sapere di più, giusto, ma come sempre c'è chi acquista e consuma da una parte, e chi produce e tenta di vendere dall'altra.


Dunque, merchandising della notizia a sfondo culturale, magari spettacolarizzata per fare magari anche audience. Vi è un fiorente mercato di queste genere, soprattutto quando si scende nei territori e dove nei territori le cosiddette "eccellenze" culturali scontano il posto-chiave di attrattori del movimento turistico. Effetto della globalizzazione? Non solo.


Vi sono anche sottili meccanismi molto più raffinati ed invisibili all'apparenza del grande pubblico. Vedi: come organizzare grandi mostre a costo zero per la comunità di appartenenza, mentre il suo curatore (eminente o presunta tale personalità scientifica) provvede ad intascare i compensi dei diritti d'autore sulle varie pubblicazioni perché scritte da lui medesimo...


Chi fa di questo mestiere un'arte sono poi le cosiddette "imprese locali" come nel campo dell'editoria, dove si mescolano agli appetiti commerciali delle partite IVA le pulsioni campanilistiche, gli egoismi dei piccoli personaggi con le loro corti di addetti ai lavori, le aspettative financo dei politici in corsa per le elezioni, diciamo da sindaco...


Tutto ciò doveva ancora accadere quando, nel 1991, in occasione del 500° della ricostruzione di simbolo a territorio della statua bronzea di Eraclio (che la leggenda voleva portata via mare da Costantinopoli durante la IV crociata), il sottoscritto quale addetto stampa e Giuseppe Gammarrota come esperto consulente di comunicazione, si dette vita ad una serie di iniziative per rivendicare il ruolo trainante di questo monumento e della sua leggenda nei confronti di una Barletta a quell'epoca attiva nel manifatturiero come in quello del calzaturiero rampante.


E Barletta ricevette: diretta televisiva su Rai Uno mattina, spettacolo teatrale con Ugo Pagliai e Paola Gassman sui giganti di ogni tempo nella Cultura mondiale, concorso artistico nelle scuole cittadine etc etc


La prestigiosa rivista "Archeologia Viva" dedicò poco prima dell'inizio di quell'anno un corposo intervento dell'autorevole prof. Gianfranco Purpura dell'Università di Palermo che scardinava tutto l'impianto di quelle celebrazioni: quella statua non rappresentava affatto Eraclio e non era arrivata via mare a Barletta nel 1204. Scandalo, angoscia degli organizzatori, fine delle celebrazioni?


Ma niente affatto: rapidissimo invito al prof. Purpura, gentile e garbata persona, sua dotta e applauditissima conferenza nella gremitissima sala rossa del Castello, sulle tematiche Vi offro in questo link http://www.unipa.it/dipstdir/pub/purpura/barletta.htm e senza scatenare putiferio alcuno, passò tranquillamente l'idea che il Colosso, stando a quanto ascoltato, era di attribuzione diversa. Nulla cambiò nell'amore dei barlettani verso il Colosso, eterno simbolo della città, come nulla cambiò nei circuiti turistici, vedi i siti web di oggi.


La morale? Non abbiamo paura del nuovo nella Cultura, ma ne abbiamo quando si affronta il tema delle speculazioni a vantaggio di chi vuole guadagnare spacciando solo le "sue" verità.


E' contro questo spaccio della mala cultura che noi continueremo a batterci!


Nino Vinella


P.S. Anzi, in questo 2011 che vede il 520° anniversario di quell'evento e con una nuova coscienza su come rimediare ai tagli alla Cultura, preoccupiamoci piuttosto dello stato di salute del Colosso bronzeo, a cui il Comune ha promesso di provvedere con adeguato restauro per circa 150.000 euro: ci saranno ancora questi fondi nel bilancio? Boh...


LE ALTRE NEWS CORRELATE...


29/01/2011.  BARLETTA - SUL BUSTO DI FEDERICO II CI GUADAGNA GIULIO CESARE... CONTRACCOLPI SUL TURISMO? MA NO, DICONO GLI STUDIOSI.


http://www.comitatoprocanne.com/newsDett.asp?news=7026






 

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