17/02/2011. CANNE DELLA BATTAGLIA - SU "PRIMA PAGINA BAT" I COLPEVOLI RITARDI E LO SCARICABARILE FRA GLI ENTI SULLA GESTIONE DEL TERRITORIO TRA RIFIUTI E DEGRADO .
"Prima Pagina Bat", il giornale free-press di Barletta-Andria-Trani, ha pubblicato mercoledì 9 febbraio un ampio e documentato réportage di Maria Pia Garrinella sullo stato di degrado e di abbandono del sito archeologico e delle aree circostanti.
Ringraziamo la collega giornalista Maria Pia, la Redazione e il Direttore Dionisio Ciccarese per l'attenzione riservata alle problematiche di Canne della Battaglia da PRIMA PAGINA BAT, invitando la Testata a seguire sempre più da vicino quanto accade.
LA DENUNCIA E IL GRIDO D'ALLARME LANCIATO DAI VOLONTARI
Della battaglia c’è solo il ricordo: a Canne di reale rimangono i rifiuti
Dalla preistoria fino al XIV secolo in quei luoghi scorreva la storia e si depositava nel tempo, oggi divenuto passato. Una storia di glorie, ma anche di vita quotidiana, di storiche battaglie, quella del 216 avanti Cristo tra Annibale e i romani, sconfitti, quelle quotidiane per la sopravvivenza, prima e dopo la “Battaglia di Canne”.
Al principio c’erano le grotte, poi sistemazioni meno improvvisate, i sepolcreti per seppellire i defunti, un menhir come via per l’anima e la costruzione di vicoli per farsi strada sulla terra.
Fu realizzata così una cittadella, le abitazioni, le terme.
Sarebbe bello ripercorrere quella storia, immaginarla guardando quel che resta. Quel che resta, questo è il punto: i fantasmi e la spazzatura. C’è un vecchio rigorifero all’ingresso della cittadella, famosa in tutto il mondo. Rifiuti ci sono all’ingresso dei sepolcreti e presso il menhir così come lungo le vie di accesso.
Le prime foto, scattate da Vitantonio Vinella, presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, risalgono al mese scorso, sono pubblicate sul sito del Comitato www.comitatoprocanne.com.
Nell’arco temporale di circa un mese sono sempre là e se si prova a gravitare attorno all’area la situazione non cambia. Ancora rifiuti, anche nei pressi dello svincolo della strada statale 16 bis per Canne della Battaglia.
Quello svincolo è un cassonetto e le cose vanno peggio da almeno due anni, da quando, dovendosi realizzare un cavalcavia, è chiuso al traffico. E il cavalcaferrovia avrebbe dovuto già essere terminato.
Canne della Battaglia rientra anche nella zona “protetta” del parco regionale dell’Ofanto, per un pelo ne fa parte.
Ma è evidente come questo elemento non garantisca alcuna tutela e non sia un antidoto a inciviltà da una parte, quella di coloro che conferiscono rifiuti di ogni genere, materiale di risulta, vecchi elettrodomestici, spazzatura, pneumatici per strada, nelle campagne, in siti di grande rilevanza storica, e indifferenza e disinteresse dall’altra, da parte di chi deve vigilare e sanzionare e prendersi cura dei suoi beni, le istituzioni.
A Canne della Battaglia resta solo se stessa, il suo nome, la sua storia.
Oltre ciò v’è un Antiquarium incompleto, un bookshop morente e volontari che si affannano perché continui ad esistere e che qualcuno se ne ricordi ancora. MARIA PIA GARRINELLA
L'ASSOCIAZIONE E LE ACCUSE DEL PRESIDENTE VINELLA
“Situazione figlia dello scaricabarile”
“Assistiamo a un palleggio di responsabilità tra diversi soggetti e ad altrettanti livelli istituzionali che a parole vogliono fare buone cose ma non ci riescono nei fatti, si smentiscono nella pratica”.
Sono queste le accuse secche rivolte da Vitantonio Vinella a Comune, Provincia, Stato (visto il coinvolgimento dell’Anas in questa vicenda di incuria e indifferenza) e alla Regione Puglia.
“La Provincia è nuova e giovane e ancora non ha tutti gli uffici, ci siamo sentiti dire chissà quante volte - continua il presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia -, la Bar.S.a. che si dovrebbe occupare dei servizi ambientali per conto del Comune ha un contratto limitato per potere intervenire, la Regione dovrebbe ricordarsi che quello è un parco e la sua area deve essere tutelata, vigilata, rispettata”.
“In realtà – aggiunge Vinella – tutte queste istituzioni, tra loro, non dialogano, non si parlano, sarebbe invece opportuno che convocassero e si riunissero in una conferenza servizi, che si mettessero attorno allo stesso tavolo, capirebbero anche che in questo modo si abbatterebbero le spese, mettendoci e facendo un po’ per uno”.
Vinella, infine, definisce e chiarisce ruoli e compiti, spiegando che “noi cittadini e associazioni possiamo stare sempre vigili, denunciare da una parte e, a un tempo, dare il buon esempio – conclude – ma per il resto deve intervenire chi ha il potere e il dovere di farlo”.
da PRIMA PAGINA BAT del 9 febbraio 2011
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