In questo numero:
Per la crisi del nord africa dichiarata l'emergenza umanitaria
Libertà d'impresa rafforzata con la riforma costituzionale
Elezioni amministrative 2011 con il taglio di consiglieri e assessori
Efficienza della giustizia: una spinta per la competività del sistema
Avviato il processo di liberalizzazione dei servizi postali
Lingua italiana e identità nazionale: un posto d'onore nel 150° dell'unità d'Italia
Per la crisi del nord africa dichiarata l'emergenza umanitaria
In seguito allo sbarco di migliaia di cittadini sulle coste italiane, provenienti, in particolare, dalla fascia del Maghreb e dall'Egitto, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato un Ordinanza per superare lo stato di emergenza e provvedere alla definizione di programmi di azione tra cui il censimento dei cittadini sbarcati sul territorio italiano dai paesi del Nord Africa; l'adozione di misure finalizzate all'individuazione di strutture ed aree da attrezzare, nonché il potenziamento di quelle esistenti. Per la migliore efficacia delle azioni di propria competenza, il Commissario delegato sarà assistito dalla forza pubblica e potrà attivare tutte le opportune forme di collaborazione con la Regione, con altri soggetti pubblici, e, per i profili umanitari e assistenziali, con la Croce Rossa Italiana, con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Per garantire la necessaria attività di supporto per la vigilanza e la sicurezza delle strutture ed aree, il Commissario delegato si avvale, fino al 30 giugno 2011, di un contingente di 200 militari delle Forze armate. Infine, per il completamento delle procedure di emersione dal lavoro irregolare degli immigrati, il Ministero dell'interno, è autorizzato ad utilizzare, per un periodo non superiore a sei mesi (tramite una o più agenzie di somministrazione di lavoro), prestatori di lavoro con contratto a termine nel limite massimo di 325 unità, da ripartire tra le sedi coinvolte nelle suddette procedure.
Dossier "Stato di emergenza umanitaria per afflusso cittadini del Nord Africa".Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/ordinanza_pcm_immigrazione/index.html
Libertà d'impresa rafforzata con la riforma costituzionale
Il disegno di legge costituzionale approvato dal Governo e che si accinge ad iniziare il cammino parlamentare parte da una rivisitazione in senso liberista degli articoli 41 e 118 della Costituzione Lo spirito della riforma è improntato alla rimozione degli ostacoli che si frappongano fra l'imprenditore e la realizzazione dell'intrapresa, esaltando la responsabilità personale, e il ruolo degli enti locali nel concorso e nell'impulso alla realizzazione dell'iniziativa economica. La revisione dell'articolo 41 della Costituzione, introducendo al primo comma il principio secondo cui tutto è permesso tranne ciò che è espressamente vietato dalla legge ed abolendo il vigente terzo comma, intende affermare la libertà di iniziativa economica privata ed eliminare le incertezze e le contraddizioni presenti nell'attuale formulazione. In stretta connessione si pone il successivo intervento di modifica dell'articolo 97 della Costituzione che, perseguendo l'obiettivo di incrementare qualità e trasparenza della pubblica amministrazione, esplicita il principio secondo cui le pubbliche funzioni sono al servizio del bene comune ed introduce una disposizione sulle carriere sancendo, a livello costituzionale, il principio della valorizzazione della capacità e del merito per tutti i pubblici impiegati. La revisione dell'articolo 118, quarto comma, della Costituzione, infine, nel rafforzare la portata del principio di sussidiarietà orizziontale, prevede che gli enti locali non devono solo "favorire", ma anche "garantire l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati".
Dossier "Riforma costituzionale per la libertà d'impresa"
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/impresa_liberta/index.html
Elezioni amministrative 2011 con il taglio di consiglieri e assessori
Saranno operative, a partire dalle prossime consultazioni amministrative, le nuove norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali, sulla graduale riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori, comunali e provinciali. Le riduzioni apportate sono del 20%. Nei comuni con popolazione superiore a un milione di abitanti, i consiglieri comunali da 60 passeranno a 48, fatte salve per questo caso specifico le modifiche apportate in sede di conversione del D.L. 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. mille proroghe). Sono 1310 i comuni italiani che andranno al voto nelle elezioni amministrative del 2011, e tra questi, 11 le città che vantano una popolazione superiore a 100.00 abitanti: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina e Novara. Arezzo, Barletta e Catanzaro, appena sotto i 100.000. Sono 7, invece, i comuni con meno di 100 abitanti. Nei comuni con meno di 15 mila abitanti in cui si voterà con il sistema maggioritario a turno unico. Mentre nei 140 comuni con più di 15 mila abitanti si voterà con il sistema maggioritario a doppio turno. 26 i comuni capoluoghi di provincia in cui si voterà, tra cui sei capoluoghi di regione (Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste e Cagliari). L'unica regione in cui non saranno indette elezioni amministrative sarà il Trentino Alto Adige, mentre in Valle d'Aosta si voterà nel solo Comune di Ayas. Si voterà anche per il rinnovo degli organi elettivi della regione Molise e di undici amministrazioni provinciali: Reggio Calabria, Ravenna, Trieste, Gorizia, Mantova, Pavia, Macerata, Campobasso, Vercelli, Lucca, Treviso. In una circolare del Ministero dell'Interno i dettagli sulle composizioni dei nuovi consigli e giunte, comunali e provinciali interessate al voto.
Dossier "Elezioni amministrative 2011, tagli al numero di consiglieri e assessori".Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/2011amministrative/
Efficienza della giustizia: una spinta per la competività del sistema
Ridurre i tempi dei processi civili e deflazionare il carico dell'arretrato costituito. Questi gli obiettivi principali del disegno di legge sul sistema giudiziario approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 febbraio scorso. I vertici degli uffici giudiziari dovranno redigere entro il 31 gennaio di ogni anno un programma con cui fissano criteri e numeri per la riduzione della durata dei procedimenti civili e lo smaltimento degli arretrati; i capi degli uffici giudiziari potranno stipulare apposite convenzioni con le facoltà universitarie di giurisprudenza, con le scuole di specializzazione per le professioni legali e con i consigli dell'ordine degli avvocati per consentire ai più meritevoli di svolgere un anno di praticantato; le cause pendenti in appello e in cassazione si intenderanno estinte qualora le parti non provvedano, entro un dato termine perentorio, a presentare istanza di trattazione del procedimento; l'introduzione della redazione della sentenza con motivazione breve, nel rispetto dei principi dettati dall'art.111 della Costituzione, riservando la motivazione estesa ad apposita istanza della parte che voglia proporre impugnazione; la possibilità anche in appello di pronunciare sentenza in forma semplificata nonché la facoltà del presidente del collegio di delegare per la assunzione dei mezzi istruttori uno dei suoi componenti; l'aumento della metà del contributo unificato nei giudizi di impugnazione e il versamento dello stesso contestualmente al deposito della richiesta di motivazione estesa della sentenza ; la nomina di giudici ausiliari - nel numero massimo di seicento - scelti tra i magistrati e gli avvocati dello Stato in pensione, cui affidare la definizione dei procedimenti civili pendenti.
Dossier "Interventi in materia di efficienza del sistema giudiziario"
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/ddl_sistema_giudiziario/index.html
Avviato il processo di liberalizzazione dei servizi postali
Il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto regolatorio, il grado di concorrenzialità dei mercati e la marcata evoluzione delle esigenze della clientela verso una differenziazione dell'offerta dei servizi. Con la direttiva 2008/6/CE viene portato a compimento il processo di liberalizzazione del mercato dei servizi postali nei paesi della UE. Dal 1 gennaio 2011 gli Stati membri non possono concedere o mantenere in vigore diritti esclusivi per la forniture di servizi postali. Sullo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva la Commissione trasporti della Camera ha espresso il 16 febbraio parere favorevole. Il processo di liberalizzazione dei servizi postali è stato avviato con il decreto legislativo n. 261/1999, adottato in attuazione della direttiva 97/67/CE, la quale stabiliva regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio. L'obiettivo perseguito fin dall'adozione di tale decreto era quello di conciliare l'apertura del mercato alla concorrenza e l'esigenza di salvaguardia dell'universalità del servizio sull'intero territorio nazionale, a condizioni accessibili per tutti gli utenti. Il decreto riconosce carattere di attività di preminente interesse generale alla fornitura dei servizi postali, nonché alla realizzazione ed all'esercizio della rete postale pubblica.
Dossier "La Riforma dei servizi postali"
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/riforma_servizi_postali/index.html
Lingua italiana e identità nazionale: un posto d'onore nel 150° dell'Unità d'Italia
La lingua italiana ha contribuito in maniera determinante alla formazione dell'unità nazionale e costituisce un elemento fondamentale della nostra identità. Ogni cultura, attraverso le parole, continua ad appartenerci, vive ogni giorno nel nostro presente, celata fra le pieghe delle parole. Dietro di esse si svelano le tracce della piccola e della grande Storia. Oggi, inoltre, la lingua è divenuta uno strumento di integrazione e di accoglienza per gli stranieri che giungono in Italia da ogni parte del mondo. Le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia sono un'occasione per diffondere nelle giovani generazioni la consapevolezza dell'importanza dell'italiano e dell'intera nostra storia linguistica, ricca e complessa, basata su delicati equilibri che esse dovranno rispettare e valorizzare. Nell'ambito del 150° anniversario dell'Unità d'Italia la Presidenza della Repubblica ha promosso il 21 febbraio 2011 l'incontro sul tema "La lingua italiana come fattore portante dell'identità nazionale". «I motivi di orgoglio e fiducia nel celebrare l'Unità d'Italia debbono animare l'impegno a superare quel che è rimasto incompiuto. Non idoleggiamo il retaggio del passato e non idealizziamo il presente. I motivi di orgoglio e fiducia che traiamo dal celebrare l'enorme trasformazione e avanzamento della società italiana per effetto dell'Unità e lungo la strada aperta dall'Unità, debbono animare l'impegno a superare quel che è rimasto incompiuto e ad affrontare nuove sfide e prove per la nostra lingua e per la nostra unità». È quanto ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell'incontro.
Dossier "La lingua italiana fattore portante dell'identità nazionale"
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/150_lingua_italiana/index.html