25/01/2006. Uccidere il libro cartaceo: stavolta ci prova Sony.
Pronto il lettore di e-book che non dovrebbe far rimpiangere la carta. Tranquilli, dietro c'è il colosso giapponese.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-01-2006]
Nonostante le fosche predizioni dei tecnocrati più in voga, il libro di carta gode ancora di ottima salute. Il suo potenziale sostituto, l'e-book, o libro elettronico, ha fino a oggi sempre seguito la via che dalla fabbrica va al cestino dei resi.
Tra un po' sarà sul mercato un nuovo dispositivo, "LIBRIe", un e-book player, e sono in molti a domandarsi se potrà essere la svolta per il successo degli e-book. Sarà messo in vendita questa primavera negli USA tra i 300 e i 400 dollari (per il possibile prezzo italiano, basta aggiungere l'IVA), e avrà le dimensioni di un libro tascabile.
Grazie alla tecnologia e-ink, l'inchiostro elettronico, il suo produttore, Sony, spera di superare le difficoltà incontrate finora dai lettori (anzi, e-lettori) sui display tradizionali.
Lo schermo della statunitense E Ink consiste in centinaia di migliaia di microcapsule, ognuna delle quali può diventare bianca se caricata positivamente, o nera se caricata negativamente, il tutto sospeso in un liquido trasparente.
Il risultato è un'impressione di caratteri del tutto simile a quella della carta, leggibile da ogni angolo, e senza il bagliore da retroilluminazione che stanca gli occhi. Il tutto su un supporto leggero, flessibile, indistruttibile. Il consumo di batterie è ridotto (7500 pagine, secondo Sony), perché non è necessario il refresh, quindi la corrente serve solo per cambiare lo stato del pixel.
Gli editori sono in fermento. Ma i consumatori abboccheranno? Sebbene si valuti che un 65% dei libri nuovi siano già disponibili in forma elettronica, secondo Wired News le vendite degli e-book sono risibili: 10 milioni di dollari di fatturato, negli USA, contro i 24 miliardi dei cugini cartacei nel 2004.
I dispositivi portatili per leggere gli e-book ci sono dalla fine degli anni '90, ma non li ha mai comprati nessuno. Colpa della qualità di queste macchine (soprattutto gli schermi erano terribili), dei prezzi troppo alti e della disponibilità desolante di testi, sostengono gli analisti.
Ma il LIBRIe è piccolo, smart, trendy e sufficientemente leggibile per interessare i consumatori. Inoltre, Sony progetta di integrarlo col suo negozio online, una sorta di iTunes per letterati, nel cui catalogo sarà presente di tutto.
La major nipponica sembra in procinto di sferrare l'attacco decisivo al libro di carta. Ma i bibliofili possono dormire sonni tranquilli: stiamo parlando di Sony, l'azienda che più di ogni altra al mondo si è gettata, con il suo rootkit, nella più bieca tecnologia di Digital Rights Management.
Un'azienda che ha fatto enormi investimenti in proprietà intellettuale, e che senza un adeguato ritorno degli stessi crollerebbe. È quindi presumibile che il suo castello di e-commerce librario sia basato su una DRM che farà impallidire la concorrenza.
Ipotizziamo che il LIBRIe sarà dotato di uno sceriffo elettronico, che impedirà di scambiare i libri con gli amici, di copiare alcune parti per allegarle a una ricerca scolastica, o citarle in un blog. E perché permettere la lettura gratis dei grandi classici, i cui diritti sono scaduti, quando nello store sarà disponibile lo stesso testo a pagamento?
Crediamo che le persone manterranno le proprie vecchie abitudini. Il libro di carta può essere prestato, regalato, comprato usato, preso in biblioteca, riposto in libreria, scribacchiato a penna e matita, fotocopiato, amato, odiato e preso a calci. E non fa la spia alla Sony sui nostri gusti, le nostre letture, i nostri sgarri.
L'innocuo apparecchio attenterà al libro tradizionale meno di quanto non stia facendo l'allegato del Corriere della Sera, quel dizionario Bompiani, la cui pubblicità promette cultura letteraria a buon mercato.
Michele Bottari - Quelli di Zeus
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