Il giornalista Nino Vinella, presidente del Comitato italiano pro Canne della Battaglia, ci invia un resoconto della situazione del sito archeologico di Canne della Battaglia, che versa in una situazione di abbandono dopo la chiusura, a dodici anni dal protocollo d'intesa Comune-Soprintendenza, delle strutture che garantivano la frubilità dell'area.
La zona archeologica di Canne della Battaglia, che comprende l'area collinare "Monte di Canne" e le aree dei cosiddetti "Sepolcreti Annibalici" in contrada Fontanella e Pezza La Forbice, appartiene al Comune di Barletta dal 1937, sull'onda del grande interesse suscitato dagli scavi condotti dall'allora Direttore del Museo di Bari, Prof. Michele Gervasio, negli anni 1936-1938.
Durante gli scavi emersero strutture murarie della cittadella romano-medievale, edifici e sepolcreti degli abitati daunio e medievale, di tale interesse che, nel 1952, con fondi della Cassa per il Mezzogiorno si avviò la costruzione dell'Antiquarium ai piedi della collina.
A seguito dell'ampliamento delle aree di scavo ed in rapporto con la progettazione del Parco Archeologico di Canne il Comune di Barletta nel 1959 acquisì altre aree, così come il Demanio dello Stato.
Il Parco Archeologico è stato gestito 1958 da personale e mezzi della Soprintendenza delle Antichità della Puglia e del Materano e dell'attuale Ufficio Periferico del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Archeologica della Puglia.
Nel 1974 l'Antiquarium venne chiuso per lavori di ampliamento, consolidamento e adeguamento alle norme di sicurezza, mentre in seguito l'Amministrazione Comunale acquisiva l'area archeologica di "Canne Antenisi", provvedendo alla recinzione e ad opere di manutenzione della stessa, oggi purtroppo in rovina e abbandono.
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