In questo numero:
Lampedusa: permesso temporaneo di soggiorno per gli immigrati
Doppia preferenza di genere: scelta consapevole e non frutto di automatismo
Inidoneità psicofisica e risoluzione di rapporto di lavoro nella PA
Reati ambientali: Sanzioni pesanti a chi mette in pericolo l'ambiente
Pedalare in città: la giornata nazionale della bicicletta
Speciale 150: la moneta dell'Italia-unita, dalla lira all'euro
Lampedusa: permesso temporaneo di soggiorno per gli immigrati
Il Governo ha deciso di concedere agli immigrati, sbarcati a Lampedusa nelle scorse settimane, un permesso temporaneo di soggiorno. Per il piano di accoglienza dei profughi, ma anche dei migranti, verranno utilizzati i fondi della protezione civile ed è stato allertato tutto il sistema di protezione civile nazionale in accordo con le regioni, le province e i comuni. Il Governo si impegna ad avviare un'iniziativa verso l'Unione Europea per dare corso all'articolo 5 della Direttiva n. 55 del 2001; i destinatari del permesso di soggiorno di cui all'articolo 20 che opteranno per la permanenza in Italia saranno assistiti su tutto il territorio nazionale e di ciò si fa garante il Governo; il piano per l'accoglienza dei profughi deve prevedere step di attuazione per singola Regione, tenendo conto delle assegnazioni già realizzate in queste settimane, mantenendo così in ogni fase l'equa distribuzione sul territorio nazionale; deve essere assicurato un finanziamento adeguato e capiente per sostenere l'emergenza al Fondo presso il Dipartimento nazionale di Protezione civile, che sarà utilizzato per finanziare le attività su tutto il territorio nazionale del sistema di protezione civile e sarà attivato attraverso apposita ordinanza di protezione civile; quanto ai minori stranieri non accompagnati, deve essere assicurato un finanziamento pluriennale creando un Fondo apposito a favore dei Comuni che prendono in carico i minori, cui spetterà di assegnare il minore alle strutture a tal fine autorizzate; questo nuovo sistema di accoglienza diffusa sull'intero territorio nazionale consente di superare l'attuale gestione degli immigrati irregolari.
Dossier "Immigrazione, intesa tra Governo, Regioni ed autonomie locali"Â?Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/accordo_immigrazione_2011/
Doppia preferenza di genere: scelta consapevole e non frutto di automatismo
Il Consiglio dei ministri del 7 aprile 2011 ha approvato su proposta del Ministro per le pari opportunità, Carfagna un disegno di legge che introduce nell'ordinamento disposizioni volte ad assicurare le pari opportunità nelle procedure per l'elezione dei consigli comunali, a potenziare le pari opportunità nelle norme contenute negli statuti comunali e provinciali ed a rendere effettiva la disposizione contenuta nell'articolo 57 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, che assicura l'equilibrio di genere nella costituzione delle commissioni di concorsi per l'accesso al lavoro nella pubblica amministrazione. Il disegno di legge verrà trasmesso alla Conferenza unificata per il parere. In materia di elezione del sindaco e del consiglio comunale nei comuni fino a 15 000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati; l'elettore può esprimere uno o due voti di preferenza, e se si esprimono due preferenze, ciascuna di esse deve riguardare un candidato di genere maschile ed un candidato di genere femminile. In materia di statuti comunali e provinciali, i quali, dovranno d'ora in poi stabilire norme per assicurare condizioni di pari opportunità e per garantire (invece che solo promuovere) la presenza di entrambi i generi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, e degli enti, aziende ed istituzioni da esse dipendenti. La norma deve essere interpretata come una disposizione di carattere programmatico, tale da non imporre che negli statuti comunali e provinciali sia prevista la presenza di entrambi i generi.
Dossier "Pari opportunità nell'accesso agli organi elettivi ed al lavoro nelle amministrazioni pubbliche"Â?Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/pari_opportunita_accesso_pa/
Inidoneità psicofisica e risoluzione di rapporto di lavoro nella PA
L'accertata e permanente inidoneità psicofisica dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche può essere causa di risoluzione del rapporto di lavoro. Lo stabilisce uno schema di regolamento esaminato dal Consiglio dei ministri del 7 aprile 2011 che interviene a tutela dell'efficienza e del buon andamento della pubblica amministrazione. La procedura viene attivata in caso di assenza del dipendente per malattia, superato il primo periodo di conservazione del posto, disturbi del comportamento gravi e ripetuti, condizioni fisiche che facciano presumere la inidoneità fisica al servizio. Destinatari del regolamento sono i dipendenti, anche con qualifica dirigenziale, delle amministrazioni dello Stato, degli enti pubblici non economici, degli enti di ricerca, delle università e delle Agenzie. Al personale in regime di diritto pubblico (come magistrati, appartenenti alle forze di polizia, alla carriera diplomatica, ecc), si applica la disciplina prevista dai rispettivi ordinamenti. L'iniziativa per l'avvio della procedura per l'accertamento dell'inidoneità spetta all'amministrazione di appartenenza del dipendente o allo stesso dipendente interessato. Il dipendente può presentare la relativa istanza in un qualsiasi momento successivo al superamento del periodo di prova. L'amministrazione avvia la procedura nei seguenti casi: assenza del dipendente per malattia, superato il primo periodo di conservazione del posto previsto nei contratti collettivi di riferimento; disturbi del comportamento gravi, evidenti e ripetuti, condizioni fisiche che facciano presumere l'inidoneità fisica permanente al servizio.
Dossier "Risoluzione del rapporto di lavoro per i dipendenti pubblici con accertata inidoneità psicofisica"Â?Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/inidoneita/index.html
Reati ambientali: Sanzioni pesanti a chi mette in pericolo l'ambiente
Il Consiglio dei Ministri dello scorso 7 aprile ha approvato, in via preliminare, uno schema di decreto legislativo che da una parte introduce sanzioni per chi uccide, distrugge, preleva o possiede, fuori dai casi consentiti, esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette e di chi distrugge o comunque deteriora in modo significativo un habitat all'interno di un sito protetto. Da una parte introduce le nuove fattispecie di reato nel codice penale, inserendo gli articoli 727-bis e 733-bis, dall'altra estende la responsabilità delle persone giuridiche a tutti quegli illeciti commessi in violazione delle norme a tutela dell'ambiente e posti in essere anche da propri dipendenti, dalla commissione dei quali devono aver tratto vantaggio o avuto interesse. Tutte le condotte illecite vengono suddivise in tre grandi aree a seconda della gravità per poi applicare le sanzioni di natura pecunaria secondo il meccanismo delle quote. In alcuni casi considerati più gravi e cioè per le infrazioni al "Codice dell'ambiente" e per quelle derivanti da inquinamento provocato da navi è prevista anche l'applicazione, per un massimo di 6 mesi, delle sanzioni interdittive. Sul presente decreto dovrà essere acquisito il parere prescritto.
Dossier "Reati ambientali: al via il decreto sulla tutela penale dell'ambiente"Â?Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/reati_ambientali/
Pedalare in città: la giornata nazionale della bicicletta
Agevolare l'uso della bicicletta nelle città, con nuovi percorsi ciclabili, competizioni non agonistiche, incontri, dibattiti e, in generale, quanto serve per promuovere la mobilità a due ruote. Il disegno di legge approvato dal consiglio dei ministri del 7 aprile 2011 istituisce la giornata nazionale della bicicletta per la seconda domenica di maggio. Saranno previste iniziative volte ad agevolare la percorribilità nelle città, individuando percorsi ciclabili e la chiusura al traffico veicolare di alcune aree. Saranno inoltre favorite, da parte di Enti ed Istituzioni, competizioni non agonistiche per adulti e bambini, incontri, dibattiti ed attività di animazione volti alla valorizzazione del ruolo della mobilità ciclabile nella storia e cultura nazionale ed all'educazione dei ciclisti al rispetto del codice della strada. Il disegno di legge prevede, inoltre che negli edifici adibiti a pubbliche funzioni, con attività al pubblico, che le amministrazioni riservino apposite aree per le biciclette degli utenti, segnalandone sui propri siti istituzionali l'esistenza e l'ubicazione. Nelle vetture tranviarie, nei giorni festivi e feriali senza limiti di orario o di numero, potranno essere trasportate biciclette pieghevoli. Le amministrazioni locali dovranno prevedere parcheggi per biciclette in ogni stazione metro di nuova realizzazione, per favorire e facilitare lo scambio bici-treno. Quest'anno il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in occasione della 2^ edizione della Giornata Nazionale della Bicicletta, indice il Concorso Premio Bicity al fine di promuovere la mobilità sostenibile nelle città, riservando esclusivamente alle biciclette, strade, piazze, luoghi di pregio ambientale, artistico, storico e architettonico per sottolineare come la bicicletta sia il mezzo di locomozione più pulito e a impatto zero.
Dossier "Misure per lo sviluppo della mobilità ciclistica"Â?Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/bicicletta2011giornata/
Speciale 150: la moneta dell'Italia-unita, dalla lira all'euro
Progettata nell'ambito delle Celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, la mostra La moneta dell'Italia-unita: dalla lira all'euro organizzata dalla Banca d'Italia si svolge - sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica - dal 5 aprile al 3 luglio 2011 presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma. Essa si propone di documentare le vicende politiche ed economiche dellâÂ?Â? unificazione monetaria del 1862, che portò all'adozione della lira, come parte del processo di costruzione dell'unità nazionale e sarà illustrata nei suoi aspetti internazionali e nei risvolti di vita quotidiana, allo scopo di avvicinare i cittadini ai temi della moneta e del ruolo che essa svolge nell'economia e nella vita sociale. Il filo della storia monetaria italiana nei 150 anni dall'Unità collega due episodi fondamentali: l'unificazione monetaria del paese, che la neonata Italia compie anche al fine di consolidare le basi della sua unità politica; più vicina a noi nel tempo, la partecipazione italiana all'unità monetaria europea. Questa storia, dalla lira all'euro, illustra un punto focale per noi contemporanei: l'importanza della stabilità monetaria e di una cultura politica ed economica che ne riconosca il valore. Seguirne e comprenderne le vicende, insieme ai suoi risvolti quotidiani, è anche un modo per avvicinarsi ai temi della moneta e del suo ruolo nell'economia e nella vita sociale. Alla celebrazione dei 150 anni dell'Unità del nostro paese la Banca d'Italia dà un contributo duplice. Ha promosso una vasta ricerca, alla quale collaborano numerosi studiosi anche stranieri, sulla capacità dell'economia italiana di rispondere ai grandi mutamenti dello scenario internazionale dalla nascita dello Stato unitario ad oggi.
Dossier "La moneta dell'Italia unita: dalla lira all'euro"Â?Â
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/150_unificazione_monetaria/index.html