Crolli, cani randagi, il mercato nero delle guide turistiche. Muri puntellati, pochi cartelli, ciceroni improvvisati. Ecco come sono ridotti gli scavi romani più famosi del mondo.
POMPEI (Napoli) - Gli sembrano "maledettamente meridionali", come i grattacieli di spazzatura urbana, anche il calcestruzzo di Pompei, vecchio o nuovo ma sempre infiltrato d'umidità, e i ponteggi e i puntelli che "ricordano più le emergenze di Beirut che la manutenzione quotidiana dei cantieri sempre vivi di Efeso o di Delo", e poi il cemento armato comunque ossidato, le tettoie di zinco, gli impacchettamenti informi e i crolli, "quelli di orsono sei mesi e quelli evidentemente in attesa, quelli incombenti", i crolli come cifra antropologica del sud del pianeta: "Meridione è il mondo dove le cose non si consumano, crollano; non cambiano, crollano; non si evolvono, crollano".
di FRANCESCO MERLO
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/04/21/news/pompei-15199554/?ref=HREC2-2