CANNE DELLA BATTAGLIA - Dopo i crolli, arrivano le polemiche anche per Canne della Battaglia, la cittadella a pochi chilometri da Barletta teatro della famosa vittoria dei cartaginesi (guidati da Annibale) contro i romani nel 216 a.C. Un pò come a Pompei.
Tutto nasce da un muro di contenimento crollato nel 2003, solo cinque anni dopo essere stato realizzato. Nessuno se ne è ricordato fino a quando a Pompei non ci sono stati ben altri crolli, qualche mese fa.
Ma ora, è polemica - a distanza - tra Soprintendenza regionale e Comitato Italiano pro Canne della Battaglia, che si occupa di iniziative per la valorizzazione dell'intero sito. Proprio a causa del crollo del muro a Canne, ora è impossibile visitare alcune fortificazioni medievali che sono state transennate per motivi di sicurezza.
Qualche tempo fa il ministero informò che aveva dato il via a un'ispezione. Sicuramente, una bella notizia per tutti.
Ora, però, la direttrice regionale per i Beni culturali, Isabella Lapi, scrive ai vari enti interessati (compreso il Mida che aveva segnalato il crollo) e dice, tra le altre cose, che i cospicui finanziamenti regionali, destinati esclusivamente alla realizzazione di volumetrie aggiuntive all'esistente Antiquarium, hanno consentito di realizzare opere «mai approvate dalla competente Soprintendenza territoriale per i beni architettonici e per il paesaggio».
In altre parole, una parte dell'Antiquarium, dove sono esposti reperti trovati nella cittadella, sarebbe abusivo.
Parole inaccettabili per chi ha da sempre cercato di difendere e valorizzare il sito, come Nino Vinella, presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia. Sicuramente sufficienti a riaprire ferite vecchie e mai sanate sulla gestione della cittadella, che sorge su una collina di proprietà comunale.
Proprio per questo, nel 1999, l'allora sindaco Francesco Salerno siglò un accordo con la Soprintendenza che si sarebbe occupata della direzione scientifica scientifica e della gestione, lasciando al Comune la parte della manutenzione.
Risultato: da novembre, a causa del declassamento del sito deciso dal ministero in base al numero di visitatori, è stato chiuso il bookshop e non ci sono più le visite fisse. «In tutti questi anni - dice Vinella - il Comune di Barletta ha solo pagato e il ministero ha gestito. Poi ha deciso che certi servizi andavano chiusi e il Comune non si può nemmeno ribellare. Mi chiedo perché le cose debbano andare diversamente che a Palazzo della Marra, ad esempio, dove c'è la pinacoteca De Nittis, direttamente gestita dal Comune».
La soluzione è semplice per Vinella. «Il Comune - dice - dovrebbe avere la gestione diretta, le cose andrebbero diversamente». Lanciando, implicitamente, un messaggio a chi si accinge a riconquistare la poltrona di primo cittadino a metà maggio.
Quanto al muro crollato la soluzione non è certamente più semplice. La sovrintendente regionale parla della «costituzione di un tavolo interistituzionale da cui possano emergere con chiarezza gli elementi di criticità» e della «individuazione di possibili canali di risorse aggiuntive».
Insomma, soldi per sistemare il muro non ce ne sono. A questo scopo la Isabella Lapi ricorda «la progressiva riduzione dei finanziamenti sui bilanci ordinari della Sovrintendenza » relativa al sito di Canne: soli 75mila euro per il triennio 2009-2011.
Come dire, la cultura anche può aspettare.
Carmen Carbonara
Fonte: Corriere del Mezzogiorno - Puglia
Nelle immagini (Foto esclusive La Gazzetta dell'Archeologia on line) il muraglione crollato sulla Cittadella ed il nuovo corpo di fabbrica dell'Antiquarium incompiuto a Canne della Battaglia
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