Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto
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23/05/2011. STRAGE DI CAPACI - 23 MAGGIO 1992: FERRUCCIO GEMMELLARO IN RICORDO DI GIOVANNI FALCONE.
23 MAGGIO 1992. Strage di Capaci. Il giudice Giovanni Falcone e la sua scorta vengono massacrati da un'esplosione nella Strage di Capaci. Falcone stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti. Lo attendono tre autovetture gruppo di scorta sotto comando del capo della squadra mobile della Polizia di Stato. Le auto lasciano l'aeroporto imboccando l'autostrada in direzione Palermo. La situazione appare tranquilla, tanto che non vengono attivate neppure le sirene. Su una strada parallela, una macchina si affianca agli spostamenti delle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litora le; sono gli ultimi secondi prima della strage. Otto minuti dopo, una carica di cinque quintali di tritolo posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine viene azionata per telecomando dal sicario incaricato da Totò Riina. La detonazione provoca un'esplosione immane ed una voragine enorme sulla strada. In un clima irreale e di iniziale disorientamento, altri automobilisti ed abitanti dalle villette vicine danno l'allarme alle autorità e prestano i primi soccorsi tra la strada sventrata ed una coltre di polveri.
da History Channel
IL RICORDO DI FERRUCCIO GEMMELLARO
PER NON DIMENTICARE...
23 maggio 1992
La campana rintocca all’alba a tradimento e neppure un lamento il tempo al soffio che il batocchio rovina schianta sul cemento e ha compiuto il rituale dello strazio.
Così mentre la claque masturba il primo clown il rosso nelle strade imputridisce laggiù muore nell’uomo ancora il proprio plauso la pelle degli onesti s’avvizzisce.
di Ferruccio Gemmellaro dalla silloge Omologismo Piazza Editore 1995