29/05/2011. CANNE DELLA BATTAGLIA – COME NON POTERCI ARRIVARE DA TURISTI IN PULLMAN: LA TRAPPOLA DEL PONTE E I RITARDI NEL PROGETTO DI AMPLIAMENTO.
Domenica mattina 29 maggio ore 11, stazione di Canne della Battaglia, punto informativo del Comitato.
Un pullman carico di turisti provenienti da Foggia si ferma poco dopo l’incrocio della Salinelle con l’ex provinciale 142 in direzione della Cittadella.
L’autista ha visto il cartello che delimita la sagoma massima consentita e non si arrischia a passare sotto la campata del ponte ferroviario della linea Barletta-Spinazzola, pena di restarci incastrato come spesso accade ai camionisti che invece non se ne curano ed azzardano manovre impossibili pur di passarci comunque.
Un accompagnatore dei turisti chiede, più disorientato che disperato, se possa esistere un’altra strada per raggiungere la Cittadella e visitare anche l’Antiquarium.
La risposta che gli viene data è: si, ma occorre raggiungere la statale 16 bis, uscire in direzione Canosa ed imboccare di nuovo l’ex provinciale 142. Tempo nemmeno mezz’ora.
Oppure parcheggiare lì sotto il pullman (come fanno altri nelle medesime circostanze), invitando i sessanta turisti a farsi solo duecento metri a piedi con una bella passeggiata: Canne della Battaglia e la sua famosa collina dominata dalla colonna stanno esattamente di fronte, visibilissime.
La ragionevole proposta non viene però accettata, il pullman fa retromarcia e sparisce dalla vista. Anzi sparisce proprio dall'orizzonte del sito archeologico perché, fatte le dovute verifiche all’Antiquarium (dove il bookshop non esiste più e ci si arrangia alla meno peggio come accoglienza ed informazioni), di questo pullman si sono perse le tracce… Non é mai più arrivato.
Evidentemente perché l’autista ha preferito convincere i turisti a bordo dell’inutilità di raggiungere a quell'ora la Cittadella da quell’altra via e, fattosi ormai mezzogiorno, la tappa a Canne della Battaglia è stata cancellata.
Sessanta visitatori in meno, come sempre più spesso accade. E non importa che sarebbero comunque entrati gratis viste le attuali condizioni di "ingresso libero" all'area archeologica dopo la risoluzione del contatto con Novamusa: resta un brutto schiaffo alla nostra politica del turismo organizzato o disorganizzato... che dir si voglia.
L'episodio qui raccontato si deve purtroppo iscrivere e registrare in un elenco ormai lunghissimo: é una "classica" storia all'italiana dei nodi infrastrutturali tuttora irrisolti, nodi di mancati accordi fra enti diversi (ed ora c'é dik mezzo anche la neonata Provincia Bat) che da decenni penalizzano e strozzano la fruibilità del sito di Canne della Battaglia, gli stessi nodi che finora hanno sempre trovato scarsa attenzione da parte delle cosiddette preposte Autorità od amministrazioni di riferimento.
Un pessimo biglietto di visita, conseguenza diretta sia dell’assenza di operatori qualificati nell’offerta turistica (informazioni telefoniche zero, nessun opuscolo da distribuire, nessuna guida da contattare o sul posto o con recapiti varie tramite lo IAT di Barletta) e sia della scarsissima conoscenza della viabilità di territorio a carattere provinciale.
Chi potesse magari dare corrette informazioni in fase di pianificazione dell'escursione a chi di dovere, spiegherebbe infatti ai tour operator di utilizzare la strada provinciale dall’incrocio sulla statale 93 Barletta verso Canosa per evitare appunto, provenendo da Foggia e pensando abbreviare il tragitto, di farsi ingannare dalla ristretta campata del ponte ferroviario.
Un ponte già ampliato per questi stessi motivi negli anni Sessanta ed in attesa, specie nell’ultimo biennio, di un ulteriore allargamento, allargamento che tuttavia tarda ad arrivare nonostante i ripetuti sopralluoghi tecnici eseguiti da Rete Ferroviaria Italiana e le assicurazioni fornite anche al Comune di Barletta.
Anche perché sono anche i mezzi di soccorso (Vigili del fuoco con le loro autopompe) a non poterci passare causa le loro sagome: un paradosso proprio per i pompieri che, chiamati a spegnere un focolaio d'incedio sulla collina, hanno dovuto fermarsi prima del ponte e spegnere le fiamme senz'acqua...
LA REDAZIONE
Foto esclusive La Gazzetta dell'Archeologia on line
|