SAN SEVERO - Un vero e proprio "mercatino della storia dauna" è stato definitivamente chiuso. Ottanta reperti archeologici di valore inestimabile sono stati infatti sequestrati dalla guardia di finanza nelle campagne di San Severo.
Non erano accuratamente conservati in teche e vetrine, ma pronti per essere venduti su apposite bancarelle. L'operazione delle fiamme gialle è stata denominata 'Pegaso' e ha visto anche la denuncia di due uomini.
I reperti, che appartenevano all'epoca dauna (V-IV secolo a. C.), erano stipati in un capannone sulla statale 16. I due denunciati, volti noti alle forze di polizia, stavano allestendo le bancarelle per vendere i reperti e, secondo indiscrezioni, stavano per praticare anche una sorta di "sconto di fine stagione".
In pratica i saldi sui reperti archeologici. I reperti appartengono soprattutto a tombe trafugate nelle campagne circostanti, corredi funebri di cui la Daunia è ricca soprattutto nelle zone di Ordona, Ascoli Satriano e San Paolo Civitate.
Tra i pezzi recuperati, anche 13 monete di valore inestimabile sia dal punto di vista economico che storico, visto che consentono di capire quali fossero i movimenti commerciali dell'epoca e i costi delle merci.
PIERO RUSSO
Fonte: Repubblica.it
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