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03/02/2006.  A Pompei dipinti ''visibili'' anche per i non vedenti..

Un'operazione possibile grazie al primo ''modello tattile sinestetico'' applicato all'archeologia. Ai visitatori un tracciatore miniaturizzato da indossare sul dito

POMPEI - Un modello tattile sinestetico applicato all’affresco dell’ "Ercole infante" della Casa dei Vettii di Pompei: è stato realizzato nell’ambito del progetto di ricerca europeo “Help” che ha reso possibile il primo servizio della Soprintendenza archeologica di Pompei rivolto alle persone non vedenti.

Non vedenti ed ipovedenti potranno usufruire di questo particolare strumento sperimentale di percezione attraverso un sofisticato sistema computerizzato e l’ausilio dei suoni e delle audioguide. Il modello è installato nell’auditorium degli scavi di Pompei ed è il primo applicato all’archeologia.

Il modello tattile sinestetico sarà fruibile gratuitamente dalle persone non vedenti il secondo e quarto sabato di ogni mese su prenotazione (al numero telefonico 081.8575347).



Ma in cosa consiste il modello tattile sinestetico? L’apparato sperimentale sviluppato permette ai non vedenti di "vedere" un dipinto. Il problema della percezione visiva nel caso dei non vedenti può essere scomposto in due problemi: quello della forma e quello del colore. Per la prima, i non vedenti, entro certi limiti di scala, possono avvalersi di una traduzione nella modalità tattile: il mondo delle forme può essere sensorialmente percepito attraverso il tatto.

“Nel caso dei quadri – spiegano i promotori del progetto -, bisogna considerare, inoltre, che si tratta tipicamente di proiezioni bidimensionali di scene tridimensionali: quando ne osserviamo uno è il nostro cervello che ricostruisce le forme complete a partire dalla vista parziale che la proiezione bidimensionale genera.

Relativamente alla forma, il dipinto che si è voluto porre alla percezione dei non vedenti - l' affresco di Eracle infante che strozza i serpenti della Casa dei Vettii - è stato reso tattilmente percepibile attraverso una trasposizione a rilievo operata su resina, in modo tale, però, che si possa toccare solo una porzione degli oggetti rappresentati e si debba perciò ricostruire il resto mentalmente”.



La soluzione tattile non è ovviamente disponibile per il colore, che è una qualità esclusivamente ottica. Per rendere questo aspetto, è stata sfruttata la "sinestesia": il fenomeno per cui, in tutti gli individui, un tipo di stimolo percettivo ne evoca spontaneamente un altro, come quando, ad esempio, diciamo che un colore è "caldo" o "freddo", associando una percezione tattile ad una visiva. Una tipica associazione sinestetica è quella tra colori e suoni, ed è questa che è stata sfruttata.

“E’ stato fatto corrispondere a ciascun possibile colore, un suono musicale in modo sistematico – continuano -: in modo, cioè, che ad ogni variazione del colore corrispondesse una identica (per direzione e intensità) variazione del suono musicale”.

Perché il non vedente percepisca insieme forma e colore con questo sistema è necessario stabilire una corrispondenza tra il tatto e il suono musicale in modo che il suono corrisponda a quello del colore del punto della forma tattile che il soggetto sta toccando in quel momento. Questo è stato ottenuto attraverso un tracciatore tridimensionale miniaturizzato che il soggetto non vedente indossa sul dito che "esplora" tattilmente la forma. Il tracciatore comunica istantaneamente la posizione del dito nello spazio, e quindi sulla forma tridimensionalizzata del quadro.



L’apparato sviluppato è la seconda realizzazione del sistema. E’ stata preceduta dal prototipo sperimentale realizzato nell’ambito del progetto di ricerca europeo Help. Questo prototipo, identico all’attuale sia nelle modalità di realizzazione del modello plastico tridimensionale sia nel programma che opera la traduzione dei colori in suoni musicali, era stato realizzato sul “Ritratto di giovane donna con liocorno”, il dipinto di Raffaello conservato alla Galleria Borghese di Roma.

Fonte: © Copyright Redattore Sociale 31/01/2006






 

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