L'impiego della fotografia aerea per finalità non belliche é relativamente recente.
Trova immediata applicazione nel secondo dopoguerra per scopi civili soprattutto ad opera di chi aveva vissuto il conflitto mondiale sotto le armi. Specie a contatto diretto con un grande luogo della Storia universale. Canne della Battaglia é stata ripresa relativamente da poco tempo dall'alto come obiettivo privilegiato di scatti fotografici destinati a fare epoca.
Fu il generale di squadra aerea Domenico Ludovico, primo presidente del Comitato Pro Canne della Battaglia e comandante della IV Zona aerea Territoriale (oggi III Regione aerea) di Bari, a volere le prime foto aereofotogrammetriche che permisero negli Anni Sessanta i rilievi fondamentali per l'inquadramento geografico delle aree di scavo connesse allo svolgimento della battaglia annibalica del 216 avanti Cristo.
Vennero impiegati i velivoli militari di base all'aereoporto di Palese ed il personale collaborò ad una serie di attività fotografiche di elevata qualità tecnico-professionale, con un'attività di pace importantissima nel settore della divulgazione storica e culturale, con lo studio (per la prima volta) di Canne della Battaglia che fino ad allora era stata indata ed esplorata solo da terra.
Il generale Ludovico pubblicò alcune delle foto nel suo libro "La Battaglia di Canne" (Ali Editrice Roma - 1959) dove determinante ed innovatrice ai fini della ricerca archeologica e degli scavi sulla Cittadella si dimostrò l'impiego della fotografia aerea per scopi prettamente scientifici ad ampio spettro.
Cinquant'anni dopo, con l'evoluzione degli strumenti tecnologici a disposizione e con l'impiego di più moderni mezzi aerei, Canne della Battaglia continua a regalare il fascino di visioni dall'alto davvero mozzafiato.
E' il caso delle riprese effettuate a bordo di un paramotore da Cosimo Alfarano nel recente mese di giugno: la possibilità di paragonare la Cittadella del 1959 in bianconero (di estrema suggestione visiva) e lo stato dei luoghi come si presenta oggi, nel fulgore di un tramonto estivo pieno dei colori naturali della piana ofantina, é splendida.
Si ha modo di apprezzare quanto dell'antico abitato medievale sia stato finora riportato alla luce e quanto altro ancora ci sia ancora da scavare, per valorizzare e soprattutto rendere fruibile come meta turistica e culturale, l'area di Canne della Battaglia al confine col Parco regionale del fiume Ofanto.
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