18/07/2003. Replica al Consigliere Delegato all’Authority Comunale per Canne della Battaglia Franco Caputo.
Dove sono finiti i nostri progetti per il rilancio di Canne della Battaglia?
Le primogeniture sono sempre state fonte di guai, ma bisogna sforzarsi di fare ugualmete chiarezza per amore di verità verso i concittadini ed i Lettori. E’ fin dal 2000 (prima giunta Salerno, assessore alla cultura Domenico Doronzo) che il Comitato Italiano pro Canne della Battaglia ha protocollato al Comune di Barletta, per conoscenza all’attuale dirigente Raffaele Montenegro, il suo “Progetto nuovi orizzonti Canne della Battaglia Terzo Millennio”, nel quale abbiamo tracciato le principali linee guida sullo sviluppo dell’area archeologica, disegnate appunto come cerchi concentrici corrispondenti ad orizzonti sempre più vasti: Puglia, Italia, Europa, Mediterraneo. Sono state depositate apposite schede così denominate, nelle quali il Comitato ha distillato il meglio della propria conoscenza e competenza in materia per garantire la massima visibilità, valorizzazione e promozione dell’importante sito in un’ottica di ampio respiro come soltanto adesso viene rivendicata dal consigliere delegato all’Authority, Franco Caputo.
Come se non bastasse, passato poco più di un anno, ad ottobre 2001, in un’apposita conferenza pubblicata patrocinata in chiave imprenditoriale da Assoimprese nella propria sede di via Ospedale dei Pellegrini, il Comitato ha presentato ufficialmente un’ulteriore rielaborazione di quelle linee-guida alle massime autorità non solo cittadine ma addirittura pugliesi, presenti il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Copertino, ed il consigliere Sergio Silvestris; al tavolo dei relatori, a rappresentare il Comune di Barletta, sempre l’assessore Domenico Doronzo.
In questa sede, è stato fatto debuttare per la prima volta anche il “Decalogo per Canne della Battaglia”, un elenco articolato su dieci punti ritenuti essenziali che, ripresentato in varie sedi ufficiali ed in diverse circostanze, rispecchia pari pari quanto elencato dal consigliere Caputo solo oggi. Esso si trova disponibile su internet dal mese di novembre 2002 nell’apposita sezione del nostro sito internet ufficiale www.comitatoprocanne.com, a cui rimandiamo i Lettori per una sua puntuale consultazione. Più pubblico ed accessibile di così…
Ma c’è di più. Il Decalogo delle linee guida per Canne della Battaglia, sempre a cura di Comitato ed Assoimprese, è stato ripresentato durante la campagna elettorale di un anno fa ai quattro candidati sindaci come utile falsariga di confronto politico-amministrativo, circolando in maniera aperta al punto tale che perfino la Stampa se n’è occupata pubblicandolo in parte.
Ed ancora: il Comitato, quale soggetto promotore attivo del Patto territoriale nord barese-ofantino di cui si onora far parte, si è impegnato a presentare statutariamente l’ammissione del progetto di riqualificazione dell’area di Canne ai POR dell’Agenda Puglia 2000-2006. In un convegno ad Andria a gennaio 2002, alla presenza dell’allora vicesindaco Alessandro Attolico, chi scrive ha avuto il piacere di esporlo dettagliatamente all’assemblea dei comuni e dei soggetti aderenti al Patto. Le cifre? Un investimento complessivo di 30 miliardi delle vecchie lire per ricadute occupazionali pari a 50 unità, tante quante calcolate da un pool di imprese edilizie raccolte intorno al tavolo di Assindustria guidato dall’arch. Cosma Damiano Santoro, anch’egli ex assessore addirittura della giunta Fiore, l’attuale vicesindaco. Di tutto vi è traccia ufficiale presso i vari enti ed amministrazioni.
Morale? Se vi è un vizio d’informazione nei confronti della cittadinanza, questo semmai esiste all’interno del Palazzo di città verso tutti gli interessati in buona fede al vero sviluppo di Canne della Battaglia quale risorsa strategica del patrimonio cittadino e della Valle d’Ofanto. Anzi, ci meravigliamo molto che di un recentissimo incontro (inizio giugno ultimo scorso) sullo stesso progetto fra il nostro Comitato ed il sindaco Salerno, a cui ha presenziato anche il consigliere Caputo quale Authority competente, non si faccia alcun cenno, pur avendo assicurato la massima disponibilità a collaborare per creare nuove sinergie e nuovi coinvolgimenti sia a livello istituzionale che a livello strettamente imprenditoriale. Chi dobbiamo ringraziare se tutto questo Barletta lo viene a sapere solo dal Comitato e non già dalle autorità municipali?
P.S. E nessuno ha mai pensato a soluzioni facili, se facili sta per superficiali ed improvvisate. Il nostro compianto vice presidente don Luigi Filannino lo aveva ben compreso quando, poco prima di lasciarci così prematuramente, ci fece omaggio del motto latino di cui fregia il nostro Comitato: Nihil difficile volenti, nulla è veramente difficile per chi ha buona volontà. Meditate gente…
COMITATO ITALIANO PRO CANNE DELLA BATTAGLIA – BARLETTA Il Presidente del Consiglio di Amministrazione - Rag. Vitantonio Vinella
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