10/02/2006. Cura di bellezza per il Codice Urbani .
Cura di bellezza per il Codice Urbani
A meno di 2 anni, come previsto, modificati ben 65 articoli: dal silenzio-assenso alla figura del restauratore conservatore
di Marta Romana Roma. Due schemi di decreti legislativi contenenti integrazioni e modifiche al Codice dei Beni culturali e del paesaggio (rispettivamente per le disposizioni relative ai beni culturali e per quelle relative al paesaggio; cfr. n. 249, dic. ’05, p. 9) sono all’esame delle competenti commissioni delle due Camere (con i numeri 594 e 595); la Conferenza unificata Stato-Regioni, Città e Autonomie locali (che non si è ancora espressa, nonostante la prassi preveda che lo faccia prima della trasmissione alle Camere) sembra orientata ad esprimere notevoli riserve o pareri negativi, in particolare su quello relativo al paesaggio, per il quale è anche probabile che i tempi dell’esame parlamentare siano meno brevi. La legge delega alla base del Codice prevedeva la possibilità per il Governo di emanare disposizioni integrative e correttive entro due anni dalla sua entrata in vigore (maggio 2004); in vista dello scioglimento delle Camere, i tempi per l’acquisizione dei pareri sono stati accelerati, tenendo conto che la sottoposizione degli atti in questione alla Conferenza Stato Regioni e alle Commissioni parlamentari (che hanno 60 giorni di tempo per esprimersi) è obbligatoria, pur non essendo i pareri vincolanti. I decreti modificano, con innovazioni spesso solo formali o sostanziali di diverso rilievo, complessivamente 65 articoli sui 184 del Codice.
L'ex ministro dei Beni Culturali Giuliano Urbani
Fonte: Il Giornale dell'Arte
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