Grande successo di pubblico a Canosa di Puglia per le due serate de "La Notte degli Ipogei", andate in scena il 20 e il 27 agosto.
La civetta, nuovo logo dell'evento, ha accolto alcune migliaia di visitatori provenienti per la gran parte da fuori città, insieme ai numerosi volontari e figuranti che hanno indossato gli straordinari abiti storici realizzati da Elena Di Ruvo, e alle tante guide che hanno illustrato con competenza e chiarezza gli ipogei: Stefania Metta, Angela Curci, Isa Casafina, Maria Nunzia Labarbuta, Mariangela Intraversato, Flavia Damiano, Adriana Capacchione, Carmine Gammarota, Francesco Specchio, Cinzia Sinesi, Mariangela Persichella, Gigi Garribba, Gianluca Laforgia, Sabino Merra, Renato Tango, Jessica Pugliese.
Nelle due lunghe nottate è stato possibile percorrere un affascinante viaggio alla scoperta del sottosuolo della città e dei tesori che nascondeva: gli ipogei e i corredi funerari. Infatti gli ipogei altro non sono che imponenti tombe a camera, di età ellenistica (IV-III sec. a.C.), interamente scavati nel tufo (calcarenite) e di chiara impostazione greca e macedone, con influssi etruschi.
I corredi ammirati sono stati quelli della Tomba Varrese esposti a Palazzo Sinesi e la collezione del Museo Civico Archeologico a Palazzo Iliceto.
Ogni ipogeo canosino conserva caratteristiche specifiche: gli Ipogei Lagrasta sono ben noti per gli apparati architettonici scolpiti nel tufo: qui è stato ricostruito con figuranti e attori "Il rito del simposio funebre"; l'Ipogeo Scocchera B e l'Ipogeo di Vico San Martino sono stati illustrati dalla visita guidata con l'ausilio di una "Ricostruzione virtuale in 3D"; l'Ipogeo D'Ambra, ove è stata ricostruita una ipotetica "Deposizione funeraria" di età ellenistica; l'Ipogeo del Cerbero, che conserva intonaci dipinti con la "Deductio ad Inferos", ovvero il passaggio del cavaliere defunto nell'oltretomba, qui ben evidenziato da una rappresentazione scenico-danzante, col defunto accompagnato uno stupendo cavallo dell'Associazione Equestre Canosina; l'Ipogeo dell'Oplita per il rilievo scultoreo raffigurante appunto un guerriero (oplita) e pertanto qui l'attenzione è stata rivolta al "Commiato dell'oplita prima della battaglia", attraverso una rappresentazione scenico-danzante.
Il tutto sotto la direzione artistica e organizzativa di Luigi Di Gioia, amministratore unico di Dromos.it, autore del volumetto: "La Notte degli Ipogei. Guida alla scoperta del sottosuolo di Canosa e dei suoi tesori", corredato da una mappa-itinerario, che è stato presentato al pubblico giovedì 25 agosto a Palazzo Iliceto, utile strumento per la visita e la comprensione del patrimonio ipogeo e archeologico canosino.
Una bellissima civetta è il nuovo logo dell'evento, realizzato dal grafico Alfonso Flora. Simbolo della notte per eccellenza, è stata tratta e rielaborata dalla decorazione presente su uno skyphos apulo del IV sec. a.C. (celebre forma vascolare della letteratura greca, il vaso da cui Polifemo beve il latte nel libro IX dell'Odissea) della collezione archeologica di Palazzo Iliceto.
Fonte: Ufficio Stampa
Nelle immagini del titolo, la vestizione dell'Oplita ed il simposio. In basso "Deductio ad Inferos"
LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...
Tutti pazzi per l'archeologia (specie a Bari e di notte)
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