Il consigliere regionale Francesco Pastore (Gruppo Misto – PSI) ha rilasciato la seguente dichiarazione.

“Prima l’ospedale, poi il carcere, ora tocca alla stazione. Fra poco all’ingresso di Spinazzola troveremo un cartello con su scritto “svendita totale per chiusura”. Da un po’ di tempo, circa un anno, il piccolo centro dell’Alta Murgia sta subendo una sorta di dismissione dei suoi “pezzi” più importanti. Si tratta poi di strutture che hanno una molteplice importanza per il comune e per il territorio.

Hanno una valenza sociale, economica e culturale. In tutti i casi le decisioni non sono maturate da un dibattito interno alla comunità locale o anche provinciale e regionale, ma si è trattato di imperativi categorici.

Sono stati provvedimenti imposti dal governo nazionale, dai suoi tagli, dalla sua scure cieca e irrazionale, cui non importa che un lavoratore perda il suo posto di lavoro o si debba trasferire altrove, o che un indotto economico legato a quelle tre strutture sia stato cancellato e che dei sex offender, che nella struttura carceraria di Spinazzola forse avrebbero potuto non solo scontare il loro debito con la società, ma anche uscirne guariti e innocui, ora stiano in qualche struttura carceraria ordinaria, dove sono trattati come criminali comuni.

Bisogna reagire a cominciare dalla verità, riportarla al centro, dire come stanno le cose, addebitare a ciascuno le proprie responsabilità e riconoscere i giusti meriti. Ma a questa lucida, incomprensibile azione distruttiva del governo centrale, dove nessuno non si sarà mai neppure preoccupato di andare a vedere sulla carta geografica dove si trovi Spinazzola, bisogna porre dei limiti, perché è il metodo ad essere inquietante, un metodo basato su calcoli, numeri, poco avvezzo a tenere conto di altro che non sia solo quantitativamente stimabile, come per esempio la dignità di una popolazione”.

Fonte: Ufficio Stampa Consiglio Regionale