02/09/2003. IL COMITATO ITALIANO PRO CANNE DELLA BATTAGLIA SI COSTITUIRA' PARTE CIVILE NEL PROCESSO PER GLI ATTENTATI ALL'OFANTO.
Il Comitato Pro Canne della Battaglia intende costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario che si dovesse aprire a carico di coloro che hanno attentato (e tuttora lo fanno) ai danni dell'ecosistema del fiume Ofanto. L'esplosiva situazione illustrata dai rilievi dei giudici non porta che in questa direzione, se la stima nell'operato dei pubblici uffici è ormai arrivata sotto i piedi ed è visibile l'abbandono della gente (unica titolare del patrimonio naturale così gravemente colpito) da parte delle cosidette istituzioni locali. Ai sensi del nostro vigente Statuto societario come associazione senza scopo di lucro per finalità di pubblico interesse che durano ormai da mezzo secolo, dall'epoca della fondazione che ricorre proprio quest'anno, la formalizzazione avverrà non appena gli accertamenti che scaturiranno dall'indagine della magistratura di Trani porteranno alla fase determinante. Il nostro grido di scandalo e di allarme sociale si leva ancora più alto se si considera come l'operato del Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, nel quale il nostro Comitato lavora a fianco di tutte le realtà interessate, doveva essere non tradito nei meandri della burocrazia ma sostenuto per scopi ed obiettivi legittimati alla luce del sole dalla normativa europea. Non vanno criminalizzati e, se del caso, puniti solo gli agricoltori. Giustamente, va sottolineato che l'intervento dei giudici dichiara automaticamente il fallimento di un'intera classe dirigente locale che, pur di raccattare qualche centinaio di voti in più, ha barattato la salvaguardia ambientale dell'Ofanto (e delle adiacenti importanti aree d'interesse storico, turistico, archeologico, naturalistico e paesaggistico) in cambio di gravi inadempienze dei funzionari pubblici preposti e, quel che è peggio, delle figure politiche di riferimento. Se saremo ascoltati, il Comitato è in grado di affermare senza tema di smentita che un nostro Progetto realtivo alla tutela ed alla valorizzazione di uno dei tratti dell'Ofanto nel mirino dei giudici è stato "insabbiato" da quasi tre anni. Senza trascurare lo scempio edilizio tuttora esistente sotto la Cittadella di Canne della Battaglia: una costruzione di cemento armato sorta abusivamente, della quale anche la Regione ha chiesto chiarimenti al Comune senza avere sorta di risposta.
Rag. Vitantonio Vinella Presidente del Consiglio di Amministrazione Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
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