Nessuna manifestazione per ricordare l'eventoTRANI - Se a Barletta si lamenta la presunta carenza d'iniziative legate all'evento, a Trani nel mirino finisce il totale oblio di quello che dovrebbe essere il luogo della memoria per eccellenza della Disfida. Questo anniversario della storica contesa italo-francese pare un po' sfortunato per vari aspetti, ma a Trani le trascuratezze sono di lunga data e si riferiscono, in particolare, a quel «Campo della disfida» che, incredibile ma vero, ancora oggi pochi sanno che ricade proprio in territorio di Trani. E la nascita della nuova provincia, in questo senso, anziché diventare un motivo di rilancio del luogo, sembra abbia afflitto ulteriormente le attese di chi invece sperava che assurgesse ad un miglior destino.
Fra questi, il capogruppo della Margherita Franco Caffarella, per il quale «occorrerebbe una consapevole determinazione in tal senso da parte della Città di Trani, sul cui territorio nel febbraio del 1503 si svolse la Disfida. Questo elemento, effettivamente a molti sconosciuto, ha di fatto negato l'attenzione che merita sia alla partecipazione indiretta di Trani ad una serie di eventi restati solo barlettani, sia ad una tutela e valorizzazione dei luoghi sui quali la Disfida si svolse».
Detto che il Campo della disfida si incunea tra i territori di Andria e Corato in una lingua di terra che da sempre è territorio di Trani, ma che a causa della presenza della Statale 98 il luogo è tutt'altro che visibile. Ma il problema va anche oltre, perché il luogo «manca di ogni qualsivoglia indicazione turistica - denuncia Caffarella -, non mi risulta che vi si rievochi alcunché, né che esso sia interessato da visite di nostre scolaresche. L'oblio - prosegue il consigliere - ha colpito anche l'epitaffio, il monumento eretto a perenne memoria su quel luogo, ove, nei mesi scorsi, mani vandaliche hanno mutilato una delle colonnine della strada di accesso ed asportato la lapide dettata da Giovanni Bovio».
In altre parole, oblio e degrado, ed è per questo che Caffarella invoca un salto di qualità culturale che coinvolga anche la Bat, perché «con la sesta provincia una reale riappropriazione della storia del territorio deve passare dalla valorizzazione dei luoghi simbolo e il Campo della Disfida è uno di questi e merita di essere inserito nei tour organizzati nel nord-barese. Le Istituzioni però, devono finalmente interessarsi, ognuno per quanto di competenza, per una reale valorizzazione e tutela del sito. Per esempio, l'agenzia del turismo Puglia Imperiale, che ha sede proprio a Trani, potrebbe inserire la valorizzazione di questo sito nelle progettazioni in itinere per i fondi europei, anche perché da un recupero della memoria storica dei luoghi, potrebbero nascere nuove opportunità turistiche per il nostro territorio».
Nico Aurora
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 14/02/2006